Il 21 marzo si celebra la nascita di uno dei giornalisti e conduttori televisivi italiani più famosi, ovvero Gianfranco Funari, venuto purtroppo a mancare nel 2008.
Il suo stile comunicativo caratterizzato da un linguaggio diretto e schietto, spesso condito da volgarità sparate davanti alla telecamera, lo hanno reso celebre al grande pubblico, anche se non sono mancate polemiche e critiche piovutegli addosso da più parti proprio per questo approccio.
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Nel corso della sua carriera non sono mancate scene “cult”, che hanno contribuito ad aumentare la popolarità del personaggio Funari, che amava definirsi “il giornalaio più famoso d’Italia”.
Indimenticabile quella del 2003, quando durante una puntata di Funari Forever in onda su Odeon TV si presentò con una fetta di mortadella in studio, per simboleggiare il fatto che molti italiani non erano più in grado di permettersi nemmeno una fetta del noto insaccato.
“Se uno è stro**o, non je posso dì stupidino”
In un’altra occasione, Funari cercò di spiegare perché è necessario rivolgere una determinata offesa e non un “surrogato”. “Se uno è stro**o non je posso dì stupidino, si crea delle illusioni, je devo dì stro**o!”.
Funari non mancava mai di trattare anche temi riguardanti la politica, incalzando ospiti e telespettatori. In una puntata di Mezzogiorno Italiano del 1992 fece di tutto per sapere il partito votato dalla telespettatrice al telefono: “Per chi ha votato?… Me lo dica… Per chi ha votato?… Me lo dica… Me lo dì… Me lo dì… Me lo dì… Me lo dica!”. Molto spesso Funari attaccava nelle sue trasmissioni i maggiori esponenti politici, prendendosela soprattutto con Silvio Berlusconi.
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Al giorno d’oggi, il “modus operandi” di Funari viene parzialmente ripreso da Mario Giordano, conduttore di programmi Mediaset, che si rivolge spesso alla telecamera sbraitando proprio come il celebre presentatore televisivo romano, anche se forse non proprio con gli stessi risultati.