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“AstraZeneca sicuro ed efficace”: Locatelli pro Vax. Come Bassetti, che attacca sulle chiusure: “Il solito papocchio”

Siamo a ridosso del picco, c’è già una decelerazione della crescita dei contagi“: sono le parole di Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità, a SkyTg24.

Parole giunte ieri ma che è utile riportare seppur con leggero ritardo: “Abbiamo dei numeri che ci indicano che c’è larga diffusione del nuovo coronavirus in Italia. E’ importante soprattutto ora tenere sotto controllo la curva”.

Anche perché Locatelli ha parlato anche del vaccino AstraZeneca, su cui s’è scatenata una vera e propria psicosi:

“In un Paese evoluto come il nostro dal punto di vista sanitario è ovvio che tutti gli eventi siano oggetto di attenzione. Non dobbiamo basare le reazioni su emozioni ma su evidenza dei fatti. Il vaccino AstraZeneca è stato impiegato in milioni di persone senza sostanzialmente generare riserve di sicurezza. E’ un vaccino sicuro ed efficace“.

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E proprio perché vaccino sicuro ed efficace:

Io mi vaccinerei con AstraZeneca senza alcuna esitazione e lo farei fare ai miei cari senza alcuna esitazione, senza nessuna riserva o riluttanza. E’ un vaccino sicuro che ha un ottimo profilo di efficacia ed è importante che venga utilizzato perché è necessario usare tutte le risorse per coprire tutta la popolazione italiana, in particolare i più fragili”.

Le parole di Bassetti, critico sulle misure restrittive pasquali

Da segnalare inoltre le parole del direttore della Clinica di malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova e componente dell’Unità di crisi Covid-19 della Liguria Matteo Bassetti in merito al picco dei contagi da coronavirus.

Un picco dei contagi che potrebbe ricalcare quello dell’anno scorso o forse essere anticipato leggermente:

“L’anno scorso il picco dell’epidemia è stato il 27 marzo, quest’anno arriverà probabilmente il 24-25 marzo. Il vaccino più potente è il clima, stando meno al chiuso ci sono meno rischi”.

In merito alle chiusure e a Pasqua, invece, Bassetti non si mostra esattamente ottimista: “Con le chiusure a Pasqua abbiamo fatto il solito papocchio, chiuderemo l’Italia per tre giorni ma ci saranno pochi controlli, la gente andrà a passare feste a casa di altri e alla riapertura saremo da capo a dodici”.

Parole poi ribadite da Bassetti a ‘Un giorno da pecora’:

“Non sono d’accordo con le nuove misure restrittive, abbiamo già fatto tutto il Paese zona rossa a Natale e abbiamo visto i risultati, bisognava andare avanti con interventi su base locale. Invece abbiamo fatto il solito papocchio, chiuderemo l’Italia per tre giorni, nessuno controllerà niente, tutti andranno dai parenti a fare Pasqua o pasquetta e quando riapriremo, il 7 aprile, non avremo raggiunto nessun risultato”.

Da sottolineare inoltre la sua opinione in merito alla teoria secondo la quale sarebbe corretto fare il test sierologico prima di effettuare il vaccino:

“Bisogna dare un messaggio univoco: o da domani tutti coloro che devono farsi il vaccino fanno anche il sierologico oppure non si può fare una volta tanto. Ci vuole una comunicazione univoca da parte delle autorità”.

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In merito alla posizione di Bassetti sul vaccino, segnaliamo l’intervista quest’oggi pubblicata da Open, di cui riportiamo due passaggi.

Il primo, in merito alla necessità che il vaccino sia obbligatorio per gli operatori sanitari:

Serve una legge nazionale che introduca l’obbligo di vaccinazione per i sanitari. Siamo già in ritardo, io la chiedo da novembre perché basta conoscere il Paese in cui viviamo per sapere che abbiamo il 15-20 per cento del personale sanitario scettico al vaccino. Il messaggio deve essere chiaro: chi non vuole vaccinarsi non deve entrare in ospedale, deve essere licenziato. Quello che è successo nella mia struttura è responsabilità diretta di chi non è voluto intervenire. Non è giusto che un paziente che entra in ospedale senza Covid ne esca con il virus per colpa di un operatore. Questo è gravissimo. Quindi non perdiamo altro tempo. Siamo in guerra e non possiamo andarci senza elmetto e anfibi”.

L’altro, in merito ad AstraZeneca:

“Fino a domenica non c’era nessun problema. Poi è intervenuta la Germania che ha bloccato tutto e noi li abbiamo imitati. Che senso ha tutto questo? Denota debolezza. La verità è che non abbiamo alternativa. Abbiamo forse altri vaccini da usare subito? Quindi, o ci prendiamo questi rischi o facciamo una brutta fine“.

Redazione PI

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