I casi di decesso dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid, specialmente il siero AstraZeneca, stanno facendo molto discutere.
L’AIFA ha già provveduto a precisare che non sembra esserci alcun nesso tra le morti e la vaccinazione, e che le reazioni avverse rappresentano una percentuale estremamente bassa. Inoltre, nel 93,6% dei casi in cui si sono verificate reazioni avverse sono stati registrati sintomi lievi, come mal di testa, dolori muscolari, nausea e febbre.
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Tuttavia, c’è anche chi prova a dare una spiegazione scientifica ad un eventuale infarto subito dopo aver ricevuto il vaccino. Dagospia ha intervistato il professor Fabrizio Salvucci, stimato chirurgo cardiologo e Direttore Sanitario presso la Ticinello Cardiovascular & Metabolic.
Salvucci ha fatto presente che può scatenarsi un’amplificazione infiammatoria della risposta derivata dagli anticorpi, qualcosa che in medicina è noto come fenomeno ADE. Ma di cosa si tratta esattamente?
La possibile soluzione è un test sierologico prima della vaccinazione
Per farla breve, alcune persone possono registrare un aumento esponenziale di anticorpi, magari perchè hanno avuto il Covid-19 senza nemmeno accorgersene (i cosiddetti “asintomatici”, ndr). Ecco perchè Salvucci ritiene che chi sia stato contagiato dal Covid-19 dovrebbe fare attenzione a farsi somministrare il vaccino.
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Per il chirurgo cardiologo non è quindi colpa del vaccino, ma della superficialità nel non tenere conto di alcuni fattori come questo. L’esperto, così come il professor Galli, ritengono quindi opportuno effettuare un test sierologico prima di sottomettersi alla vaccinazione.
Tramite il test sierologico, infatti, si riuscirebbe a capire se la persone è entrata in contatto con il Covid-19. In caso positivo sarà poi il medico curante a visionare attentamente il risultato per capire assieme al paziente la procedura migliore da seguire.