Lo star system creato negli anni ’50 dai produttori americani è divenuto con il passare del tempo un’arma a doppio taglio per le celebrità che hanno la fortuna di essere lanciate ai vertici della propria categoria. L’obiettivo era quello di creare dei personaggi che avessero un impatto mediatico e sociale così forte da vendere con la loro stessa presenza film, dischi o format. Il target ipotizzato è stato raggiunto presto e negli anni sono stati molteplici gli artisti che sono diventati delle vere e proprie icone mondiali.
Questo porta infinite ricchezze agli attori, cantanti o presentatori e permette ai produttori di utilizzare questa influenza per canalizzare ascolti e vendite. L’impatto sulla popolazione è invadente, visto che tutti, chi più chi meno, ci troviamo influenzati da questo sistema. Ma se c’è chi si limita a godere delle opere di suddetti artisti, c’è chi invece viene catturato a tal punto dal personaggio da diventarne una specie di “suddito”. L’idolatria dei personaggio famosi è tale da costringere le star a barricarsi in casa o a camminare con i bodyguard che ne assicurano l’incolumità.
A parlare delle follie omicide dei fan è il Daily Star in occasione del giorno in cui la bella e brava Christina Grimmie avrebbe compiuto 27 anni. Come ricorderanno bene i fan, infatti, la cantante americana è stata uccisa nel giugno del 2016, quando aveva appena 22 anni e la sua carriera stava spiccando il volo. Ad ucciderla è stato uno dei suoi fan al termine di un’esibizione. L’artista, infatti, aveva concesso ai fan una sessione di autografi, ma quando è andata ad abbracciare uno di loro, questo le ha sparato.
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Christina è solo l’ultima delle vittime della follia dei fan. Il caso più noto è sicuramente quello di John Lennon. L’ex cantante dei Beatles è stato la prima icona planetaria (persino più grande di Elvis) ed il primo artista che ha utilizzato la sua influenza per veicolare messaggi sociali. Ad ucciderlo è stato il fan Mark David Champman, il quale prima si è fatto firmare una copia di un disco e successivamente lo ha aspettato nella sua casa di New York per sparargli.
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Simile a questi due casi è quello della cantante messicana Selena, uccisa a soli 23 anni dalla presidente del suo fan club, Yolanda Saldivar. Una morte in giovanissima età è la fine tragica che ha fatto anche l’attrice e modella americana Rebecca Schaeffer: divenuta nota già da adolescente, Rebecca è stata molestata e stalkerizzata da un fan per tre anni. Quando pensava di essersi liberata del molestatore, la ragazza è stata uccisa dal ragazzo a soli 21 anni.
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