L’associazione per i diritti umani Redress ha richiesto al governo di riconoscere il trattamento subito in prigione dalla volontaria Nazanin Zaghari-Ratcliffe come tortura a tutti gli effetti. Il caso di prigionia in Iran che sta facendo il giro del mondo
Continua a far discutere il caso di Nazanin Zaghari-Ratcliffe, la volontaria britannico-iraniana detenuta in carcere dal 2016 al 2021. Secondo quanto riportato dalla BBC, la donna sarebbe stata rinchiusa per un presunto complotto contro il governo iraniano, complotto che, secondo gli attivisti per i diritti umani e, ovviamente, la Zaghari-Ratcliffe, sarebbe stato inventato, in quanto il motivo della visita in Iran era puramente per una vacanza con la sua famiglia.
La donna, oggi 41 anni, ha la doppia cittadinanza, sia britannica che iraniana, e prima di essere incarcerata viveva in Inghilterra con suo marito, Richard Ratcliffe, di professione contabile.
I motivi dietro l’incarcerazione della volontaria
Le autorità iraniane continuano a sostenere che la donna stesse complottando con il fine di rovesciare il governo di Teheran attraverso una rete ostile collegata con l’estero.
Le agenzie di volontariato per le quali la donna lavorava, la Thomson Reuters Foundation e la BBC Media Action, hanno rilasciato già a settembre dichiarazioni attraverso le quali hanno nuovamente ribadito che la donna non si trovasse lì per alcun fine lavorativo ma esclusivamente per vacanza.
Le telefonate ai figli per torturarla psicologicamente
Da anni il gruppo per i diritti umani Redress denuncia le condizioni precarie nelle quali versava Nazanin.
Uno dei gesti più sadici fatti nei suoi confronti è avvenuto recentemente, prima della sua detenzione ai domiciliari, quando le guardie carcerarie hanno iniziato a chiamare i suoi figli davanti a lei con il puro scopo di torturarla psicologicamente.
A segnalare questa terribile situazione è stato anche suo marito, che ha parlato ai giornali di “crudeltà studiata”.
La donna attualmente versa in un profondo stato depressivo e necessita di cure psichiatriche urgenti, come riportato da un ente di beneficenza che ha commissionato una valutazione medica dettagliata di Nazanin.
Richard Ratcliffe ha detto che ci vorrà “molto tempo” prima che l’ansia mentale di sua moglie svanisca e che la situazione è “ancora molto incerta”.
La donna è infatti attualmente ai domiciliari, ma non riesce a riprendersi psicologicamente a causa degli abusi subiti, sia mentali che corporei.