George Floyd è diventato un simbolo del movimento Black Lives Matter americano. Il ragazzo venne ucciso dagli agenti di polizia che l’hanno soffocato con un ginocchio durante un fermo.
Dopo mesi di lotte nei tribunali si è finalmente arrivati a un accordo sul pagamento dei danni alla famiglia della vittima: il comune di Minneapolis verserà alla famiglia Floyd 27 milioni di dollari.
Il caso George Floyd
Il 46enne afroamericano George Floyd è stato ucciso dalle guardie americane di Minneapolis il 25 maggio del 2020.
Il video del volto del ragazzo soffocato dal ginocchio di un agente di polizia ha subito fatto il giro del mondo, generando un’ondata di indignazione generale.
George Floyd è così diventato icona del ‘Black Lives Matter’, movimento di emancipazione e difesa dei diritti delle persone afroamericane all’interno degli Stati Uniti D’America.
Un agente di polizia gli ha impedito di respirare per oltre otto minuti portandolo alla morte per soffocamento.
Il motivo è stato una banconota di 20 dollari contraffatta con la quale “Big Floyd” (come veniva chiamato nel quartiere) aveva tentato di pagare il commesso di un negozio.
Le conseguenze dell’omicidio e la svolta giuridica
Una causa civile è stata intentata subito dopo la morte di George Floyd.
Finalmente si è raggiunto un accordo che prevede un importante risarcimento, ma che indubbiamente non riportrà in vita la vittima. Come precedentemente specificato, infatti, sarà il comune a versare 27 milioni di dollari alla famiglia del defunto.
Ma non solo: si impegnerà a destinare 500 mila dollari al quartiere dove è stato ucciso il 46enne lo scorso anno.
Il legale della famiglia Floyd, Ben Crump, ha indetto una conferenza stampa nella quale spiegherà in modo più approfondito i dettagli.
Nel frattempo si attende che si avvii il processo della selezione della giuria che si occuperà del caso.
Oltre al risarcimento dovuto, infatti, bisogna ancora decidere quali saranno le sorti di Dereck Chauvin, l’agente di polizia che ha ucciso George Floyd.