La sabbia è, al giorno d’oggi, impiegata davvero in diversi ambiti: da quello delle costruzioni, a quello tecnologico, passando per il suo utilizzo nella produzione di vetro. Basti pensare che la sabbia è ritenuta la materia prima più consumata al mondo, dopo l’acqua.
Il suo utilizzo, inoltre, è drasticamente aumentato negli ultimi decenni, soprattutto in relazione alla crescita esponenziale delle risorse tecnologiche in commercio: smartphone e pc, infatti, contengono componenti realizzate a partire dalla sabbia.
E’ importante precisare che la sabbia che viene utilizzata in particolare nell’ambito delle costruzioni e per il vetro medicale è estratta in zone ben precise dell’India e della Cina, dove la granulazione della sabbia presente è indispensabile per la produzione industriale di diversi prodotti.
L’allarme viene registrato in maniera rilevante in tutte quelle zone Orientali in cui la sabbia viene regolarmente estratta da tempo e in cui si stanno verificando delle trasformazioni dell’ecosistema che hanno attirato l’attenzione di numerosi esperti;
fra questi Pascal Peduzzi, climatologo del Programma sull’Ambiente delle Nazioni Unite (UNEP), che durante un webinair ospitato dal think tank ‘Chatham House’ e ripreso dalla CNBC, ha annunciato l’emergenza sensibilizzando gli ascoltatori:
“Pensiamo che la sabbia sia ovunque e non avremmo mai immaginato di finirla, ma in alcune parti del mondo questo si sta già verificando. Se non guardiamo avanti, se non prevediamo cosa potrà accadere, avremo enormi problemi di disponibilità ma anche di pianificazione del territorio”.
Secondo degli studi, la richiesta di sabbia continuerà ad aumentare da uno a due miliardi fino al 2023, accelerandone la sua progressiva carenza.
L’aspetto maggiormente allarmante è che alla base delle fiale contenenti il vaccino c’è proprio la sabbia.
In merito a questa emergenza, si è espresso il presidente del comitato consultivo scientifico per la Coalition for Epidemic Peparedness Innovations (CEPI), James Robinson:
“Anche se il vaccino viene confezionato in fiale da dieci dosi, saranno comunque necessarie centinaia di milioni di fiale”.
La corsa per accaparrarsi la sabbia per la produzione delle fiale vede protagonista anche Janssen, distaccamento della ‘Johnson&Johnson’, sviluppatore di uno dei vaccini che si prepara a somministrare le dosi negli Stati Uniti e che al momento attende il via dall’Europa, la quale sembra aver già preordinato circa 250 milioni di fiale.
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