Si è spento a 73 anni Bunny Wailer, icona del reggae giamaicano nonché fondatore dei Wailers, la band legata a Bob Marley con cui Wailer si conobbe già da bambino.
L’artista è deceduto presso il Medical Associates Hospital di Kingston, dove lo scorso luglio era stato ricoverato a causa di un ictus.
La scomparsa di Wailer segna la fine di una e vera e propria era nel mondo della reggae culture: con lui se ne vanno ufficialmente tutti i membri della band, a seguire dopo Tosh che venne ucciso nell’87 e Marley, che scomparve prematuramente nel 1981 a causa di un cancro.
Wailer, una vita e una carriera leggendarie
Nato a Kingston il 10 aprile 1947 come Neville O’Riley Livingston, Bunny Wailer si conobbe con Bob Marley nel villaggio di Nine Mile dove entrambi vivevano in famiglie con un solo genitore, Wailer (ai tempi ancora solo Livingston) era accudito dal padre che alla fine andò a convivere con la madre di Bob Marley, dalla quale ebbe una figlia, Perla Livingston.
Anche Tosh, l’altro membro del leggendario gruppo, si sposò con una delle sorelle di Bunny.
Insomma, il trio era indissolubilmente legato sia nella musica che nella vita, e furono una vera e propria pietra miliare del reggae e intere generazioni, per anni, si sono ispirate al lascito musicale di Wailers e dei suoi amici.
Bunny è famoso anche molto per la sua carriera come solista oltre che a quella come membro della band, nella quale è stato definito da tutti come il più intransigente. Fortemente legato al rispetto dei riti della religione rastafariana, è stato anche quello che, indubbiamente, fece fra loro le scelte politiche maggiormente radicali, fortemente presenti nell’album ‘Protest’.
Il gruppo rimase attivo fino al 1973, fino a quando sia Wailer che Tosh optarono per una carriera in solitaria.