Mauricia Ibanez ha perso una lunga battaglia in tribunale per la custodia dei suoi gemelli Gabriel e Maria de la Cruz dopo averli dati alla luce nel 2017 in seguito a un trattamento di fecondazione assistita negli Stati Uniti.
A riportare la storia quest’oggi il tabloid britannico ‘Mirror’.
La signora, aveva dato a luce i gemelli in un ospedale della città di Burgos il giorno di San Valentino del 2017.
All’età di 64 anni, Mauricia era quindi stata considerata la più anziana neo-mamma vivente in Spagna (la madre più anziana al mondo documentata è una donna indiana che ha partorito nel 2015 all’età di 70 anni dopo due anni di trattamento di fecondazione in vitro).
I gemelli, che ora hanno quattro anni, sono stati dati in affidamento poco dopo la loro nascita nel 2017: la decisione emessa dal tribunale provinciale di Burgos, ha rilevato che i gemelli non sono stati curati in “condizioni ottimali” nei loro primi giorni di vita – da quando la donna (ex funzionaria pubblica pre-pensionata per problemi mentali) era stata dimessa dall’Ospedale.
Le condizioni di salute di Mauricia non furono rese pubbliche ma i gemelli furono trovati “in una evidente situazione di vulnerabilità” a causa della incapacità della donna di prendersi cura di loro: la corte ha detto che la decisione era basata sull’opinione di un esperto e che non riguardava la sua età o la sua salute mentale.
“Da quando è tornata a casa, un team multidisciplinare ha seguito i progressi di Ibanez, e tutti i loro rapporti concludono che i gemelli hanno bisogno di essere accuditi in un ambiente diverso“: ha detto all’epoca un portavoce dei servizi sociali di Burgos.
Mauricia ha quindi iniziata una battaglia legale per reclamarli, ma la Corte Suprema spagnola ha confermato la sentenza del 22 aprile 2020 per allontanare i bambini definitivamente dalle sue cure.
In precedenza, la donna aveva avuto un’altra figlia in vitro e le era stata sottratta, con la bambina affidata ad una famiglia canadese. I gemelli – dal canto loro – hanno vissuto con due famiglie affidatarie quasi fin dalla loro nascita, con la loro mamma naturale in grado di visitarli occasionalmente.