Rappresentano il nome forse meno noto che salirà sul palco dell’Ariston questa sera, nella prima serata di questo 71esimo Festival di Sanremo.
Il primo (e speriamo ultimo) Festival di Sanremo senza platea, date le note contingenze sanitarie.
Questo nome “meno noto” è quello dei Coma_Cose, duo composto da Fausto Lama e Francesca Mesiano.
I due rappresentano un sodalizio artistico (iniziato nel 2017, dopo che i due si sono conosciuti a lavoro – erano entrambi commessi) ma sono frattanto una coppia e sul palco dell’Ariston porteranno una canzone su quello che è essere una coppia – nel bene e nel male.
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Di seguito, ve ne proponiamo il testo
Quando ti sto vicino sento
Che a volte perdo il baricentro
E ondeggio come fa una foglia
Anzi come la California
Metà sono una donna forte
Decisa come il vino buono
Metà una Venere di Milo
Che prova ad abbracciare un uomo
E anche se qui c’è troppa gente
Io me ne fotto degli altri
E te lo dico ugualmente
Resta qui ancora un minuto
Se l’inverno è soltanto un’estate
Che non ti ha conosciuto
E non sa come mi riduci
Hai le fiamme negli occhi ed infatti
Se mi guardi mi bruci
Quando ti sto vicino sento
Che a volte perdo il baricentro
Galleggio in una vasca piena di risentimento
E tu sei il tostapane che ci cade dentro
Grattugio le tue lacrime
Ci salerò la pasta
Ti mangio la malinconia
Così magari poi ti passa
Mentre ondeggi come fa una foglia
Anzi come la California
Resta qui ancora un minuto
Se l’inverno è soltanto un’estate
Che non ti ha conosciuto
E non sa come mi riduci
Hai le fiamme negli occhi ed infatti
Se mi guardi mi bruci
Resta qui e bruciami piano
Come il basilico al sole
Sopra un balcone italiano
Che non sa come mi riduci
Hai le fiamme negli occhi ed infatti
Se mi guardi mi bruci
Se mi guardi mi bruci
Se mi guardi mi bruci
Se mi guardi mi bruci
Mi bruci
Mi bruci
Se mi guardi senti.
In merito alla canzone, in una recente intervista rilasciata a ‘Rolling Stones’ Fausto (che nella coppia è noto come Fausto Lama, l’aka di Francesca Meisano è invece California) ha dichiarato:
“Temo che una canzone non sia sufficiente per fare arrivare a tutti quello che è il nostro background. Certamente Fiamme negli occhi è un assaggio di un certo modo di scrivere e speriamo che questo assaggio faccia venire a qualcuno voglia di approfondirci. Pensiamo, senza troppa modestia, di essere originali e ci auguriamo che il nostro approccio possa rappresentare un’alternativa. Potremo piacere o non piacere, ma è solo così ce la giochiamo davvero”.
Una lunga intervista dal titolo emblematico
Ed in effetti sembra che l’indie abbia vinto – anche se i confini tra indie e pop sono ormai molto sottili:
“È vero che adesso c’è un parterre di artisti – chiamiamoli così – indipendenti. Però è anche vero che la musica indipendente è il nuovo pop. I due mondi si stanno reciprocamente avvicinando. Dunque Sanremo va verso l’indie, ma è anche l’indie che va verso il pop. O meglio: cambia il modo di fruire la musica e cambiano anche i rapporti di forza tra generi che non possono essere più imposti dall’alto ma vengono fuori da nuovi gusti, come quelli espressi, ad esempio, dai social”, ricorda sempre Fausto – che aggiunge quindi, in merito al punto di svolta di Sanremo:
“Penso alla seconda edizione condotta da Baglioni, con Zen Circus, Motta, Ex-Otago. Quello fu un Sanremo che cambiò davvero i giochi, perché la compagine di artisti che veniva da un certo tipo di percorso smise di essere una mosca bianca, la quota rock alternativo o la quota indie, come era stato per gli Afterhours o Marta sui Tubi. Oggi siamo arrivati alla maggioranza”.
Una maggioranza che si gode commistioni di generi, se è vero che i Coma_cose fanno “musica rap elettronica cantautorale” – a leggere Wikipedia.
Ed il sincretismo è dietro l’angolo.
Al momento, i Coma_cose hanno fatto uscire due EP (‘Inverno ticinese’ del 2017 e ‘Due’ del 2020) e un album in studio (‘Hype Aura’ del 2019) e riteniamo che questo Sanremo possa rappresentare per loro il momento della svolta definitiva.
Svolta definitiva che Fausto provò ad avere come solista con il nickname di Edipo, ma ai tempi – ché non si era maggioranza – non andò troppo bene (detto che un paio di tracce sono gustosissime, in collaborazione con un artista – Dargen – che meriterebbe il palco dell’Ariston)
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