Il caso Genovese continua a tenere banco nel dibattito pubblico.
Nell’ultima puntata di “Non è l’Arena”, la trasmissione condotta da Massimo Giletti, era presente anche la prima vittima dell’imprenditore del web Alberto Genovese, accusato di violenza sessuale e cessione di droga e attualmente in carcere.
La giovane, in collegamento di spalle, ha confermato di essere stata per venti ore sotto sequestro nella camera di Genovese. L’accusato l’avrebbe stordita con l’ormai nota “droga dello stupro”. Al suo risveglio la 18enne si è ritrovata con delle manette ai polsi. La vittima ha precisato che nei video a disposizione della Procura ci sia tutto ciò che sarebbe realmente accaduto nell’attico di lusso dell’imprenditore a Milano.
“Mi sono rotta il ca**o di dovermi giustificare”
Giletti le ha chiesto se le dà fastidio che qualcuno provi ad insinuare che in realtà non sia mai avvenuto alcuno stupro e che si tratti solo di un’invenzione. “Certo. Mi dà fastidio, ma ormai mi sono rotta il c***o anche di dovermi giustificare. Possono dire quello che vogliono, tanto la Legge farà giustizia”, le parole della vittima riportate anche da Caffeina Magazine.
Proprio nelle ultime ore, infatti, Alberto Genovese ha sottolineato al gip Tommaso Perna che coloro che si drogavano alle sue feste “lo facevano consapevolmente, tutti facevano parte di quel mondo e a tutti andava bene”.
In riferimento ai video originali mostrati da una coppia al programma “Le Iene”, la 18enne ha voluto chiarire di non aver mai visto i filmati. “Ma non posso di certo dimenticare quelle immagini – ha aggiunto – me le terrò per sempre nella mente, nella memoria”.
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