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Ex allenatore olimpionico si suicida negli States: definito “criminale seriale”, era accusato di abusi su minori

L’ex allenatore olimpionico John Geddert si è suicidato quando le accuse a suo carico sono state confermate ed è stato rinviato a giudizio.

Ieri pomeriggio, la procuratrice generale dello Stato del Michigan ha convocato la stampa per annunciare il rinvio a giudizio dell’ex allenatore olimpionico, utilizzando parole durissime nei suoi confronti: “Molte ragazze sono ancora traumatizzate, dopo anni, dal comportamento del loro allenatore” ed ancora lo ha definito “Un criminale seriale che ha colpito non meno di 50 vittime e tutte minorenni”. Si preparava, dunque, un lungo processo con ampia copertura mediatica in cui si sarebbe stabilito se le accuse a carico di John Geddert, 20 capi di imputazione tra cui abuso su minori, traffico di esseri umani, molestie e aggressioni, erano suffragate da prove concrete.

Il processo, però, non si farà, perché l’ex allenatore della squadra Usa di ginnastica artistica si è tolto la vita quando ha saputo di essere stato incriminato. Probabilmente l’uomo non ha retto all’umiliazione di vedersi incriminato ufficialmente e all’idea che il suo nome sarebbe stato legato a vita a questa terribile vicenda. In ogni caso gli investigatori erano sicuri che le accuse a suo carico fossero vere, pare avessero in mano prove schiaccianti, tra cui dodici scatole di materiale in cui c’erano anche numerose apparecchiature elettroniche.

John Geddert, le accuse a carico dell’ex allenatore olimpico

Le accuse a carico di John Geddert sono partite con la denuncia dell’ex atleta olimpionica Rachel Denhoollander, che nel 2018 ha portato alla luce gli abusi perpetrati da anni dall’allenatore ai danni delle sue atlete, tutte minorenni. Dopo quell’atto di coraggio, altre atlete si sono unite nella denuncia dell’uomo, permettendo alla polizia di ricostruire un vero e proprio sistema di abusi sessuali e vessazioni durato dal 2008 al 2018. Tra le vittime dell’allenatore ci sarebbe anche una ragazzina di 13 anni, della quale avrebbe abusato nel 2012.

Nello staff di Geddert, inoltre, c’era anche Larry Nassar, il medico che nel suo ambulatorio approfittava delle atlete senza che nessuno muovesse un dito in loro difesa e che nel 2017 è stato condannato per gli abusi su oltre un centinaio di atlete (alcune ancora bambine). Possibile che il tecnico non sapesse cosa stava succedendo? Di quello che capitava negli spogliatoi pare fossero a conoscenza molte persone, almeno secondo quanto dichiarato dalla stessa Rachel: “La verità è che gli abusi compiuti da Geddert non sono mai stati un segreto. Avrebbero dovuto fermarlo decine di anni fa”.

 

F.S.

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