Non sembra migliorare affatto la situazione sanitaria che, anzi, nelle ultime settimane ha subito un ulteriore peggioramento.Negli ultimi giorni, infatti, è stato registrato un notevole incremento di casi di Covid-19, causato dalla diffusione della nuova variante proveniente dal Regno Unito.
Solo nell’ultimo fine settimana sono stati registrati 43.862 nuovi casi: 15.479 venerdì, 14.931 sabato e 13.452 nella giornata di ieri.
Secondo i dati dell’Iss il 50% dei nuovi casi di Coronavirus sono riconducibili alla variante inglese.
Numeri, questi ultimi, che fanno preoccupare, soprattutto se raffrontati con quelli della scorsa settimana, rispetto alla quale i contagi in più sono stati 38.505
Verso la stretta sulle regioni: cosa prevede il nuovo dpcm
Questi dati rappresentano un “notevole” cambio di passo: i casi positivi, infatti, avevano registrato una fase di stabilità che aveva anche portato, in un primo momento, ad una lievissima flessione.
Negli ultimi giorni è stato constatato come la nuova variante sia maggiormente pericolosa rispetto alla “classica”: i nuovi casi, infatti, sono stati registrati maggiormente tra i giovani, causando diversi focolai nelle scuole di tutta Italia.
Gli istituti di Carpineto Romano, Colleferro di Bollate e Forlì ne sono un esempio, dove, come in altre molte scuole italiane, sono state sospese le lezioni in presenza per paura di nuovi contagi.
Questi dati hanno spinto il governo ad adottare nuove misure restrittive: regioni come Emilia Romagna, Campania e Molise sono passate dalla zona gialla a quella arancione a causa del notevole aumento di casi registrati.
Nei prossimi giorni ci sarà con tutta probabilità l’estensione delle attuali misure in vigore previste dal precedente decreto, tra le quali ricordiamo: il divieto di spostamento tra regioni se non per ragioni essenziali e il regime di coprifuoco dalle 22 alle 6.
A confermare tale ipotesi è stata la neo ministra delle regioni Mariastella Gelmini.
C’è chi, invece, come il presidente dell’Emilia Romagna Bonaccini, ha avanzato la proposta di istituire in tutta Italia zona arancione; l’idea è stata appoggiata dai presidenti di Toscana, Campania e Lombardia, ma da Giovanni Toti, invece, arriva la frenata: “Il Paese si aspetta di ripartire“, ha detto il governatore, auspicando invece alla creazione di una “zona gialla nazionale con eventuali zone arancioni o rosse su base comunale o provinciale”.
Nel frattempo ricordiamo che nei prossimi giorni saranno allestiti diversi ospedali da campo, come quello a Termoli, in Molise.
Pasqua rossa come Natale? E’ ipotesi lockdown
Secondo alcuni esperti del Ministero della Salute e l’Istituto superiore di sanità nuove ondate potrebbero essere alle porte, e quel che è peggio è che non si sa con certezza quale potrebbe essere l’entità di nuovi contagi e, di conseguenza, le misure per contenerli.
Quel che è certo è che, come ha dichiarato a ‘Il Messaggero’ un esperto che ha voluto mantenere l’anonimato “Sicuramente le zone rosse locali per fermare le varianti sono utili, ma sono troppo leggere, servirebbero chiusure molto più rigorose”.
Per questo motivo c’è già chi inizia a parlare di una “Pasqua rossa” come il Natale, dove un lockdown nazionale potrebbe essere l’unica misura in grado di contenere il dilagarsi dei contagi che, durante i giorni di festa, potrebbero subire un forte incremento derivante sia dallo spostamento delle persone che dalle maggiori probabilità che queste ultime entrino a contatto maggiormente.