L’esperienza maturata nel governo “Conte bis” prosegue comunque in Parlamento anche con il nascente governo Draghi.
Nella giornata di ieri, infatti, PD, Movimento 5 Stelle e Liberi e Uguali hanno dato vita ad un intergruppo che ha proprio l’obiettivo di rafforzare tutte le politiche portate avanti durante l’ultimo anno e mezzo, prima delle dimissioni del premier Giuseppe Conte in seguito allo “strappo” di Italia Viva.
Proprio il premier uscente ha salutato con grande soddisfazione la nascita dell’intergruppo, definendola un’iniziativa “giusta e opportuna” in quanto sarebbe forte l’esigenza “di costruire spazi e percorsi di riflessione che valorizzino il lavoro comune già svolto – afferma Conte – e contribuiscano a indirizzare la svolta ecologica e digitale e le riforme nel segno di una maggiore equità e inclusione sociale”.
In questo modo, le tre forze politiche realizzano un gruppo unico di ben 130 senatori che tenterà certamente di spostare a sinistra l’iniziativa politica del governo Draghi.
Ma stando a quanto riportato dal quotidiano “La Verità” non sarebbe questo l’unico obiettivo del nuovo intergruppo PD-M5S-LeU. In ballo ci sono anche le varie nomine riguardanti viceministri e sottosegretari, che vanno inevitabilmente a muovere pedine anche per altri incarichi, oltre che per alcune candidature “di peso”.
Idea Fico come sindaco di Napoli, la Raggi respinge l’accordo M5S-PD
Ad esempio, il ministro agli Affari Europei uscente, Enzo Amendola, dovrebbe essere nominato come vice di Luigi Di Maio agli Esteri, e questo darebbe via libera ad un’eventuale candidatura di Roberto Fico come sindaco di Napoli.
Allo stesso modo, i vari “incasellamenti” potrebbero spingere Nicola Zingaretti, segretario del PD, a candidarsi come sindaco di Roma. Ma Virginia Raggi non ha alcuna intenzione di farsi da parte: la sindaca conferma la sua ricandidatura, respingendo l’iniziativa “penta-dem”.
Per quanto riguarda il centrodestra, Forza Italia dovrebbe proporre nomi più vicini allo schieramento sovranista della coalizione, in modo da bilanciare le figure moderate scelte per i ministeri.
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