Mentre si incontra con il segretario del PD per parlare di lavoro e blocco licenziamenti, il leader della Lega spara a zero sul governo, “dimenticando” che Giorgietti è ministro: il ritratto di una lega bipolare
Inizia a sibilare il malcontento interno nei confronti del leader leghista Matteo Salvini, che sembra voler mantenere il piede in due scarpe, quello della maggioranza e quello dell’opposizione.
Se da un lato, infatti, Salvini apre al confronto con il tanto inviso Zingaretti su temi fondamentali quali il lavoro e la delicatissima questione del blocco licenziamenti, dall’altro il leader della Lega sembra essere rimasto all’opposizione, sparando a zero su gran parte dei ministri, dimenticando, per un momento, che il leghista bocconiano Giancarlo Giorgetti è attualmente allo Sviluppo Economico.
In un incontro durato circa una trentina di minuti, Zingaretti e Salvini si sono confrontati faccia a faccia sul tema del lavoro e del blocco licenziamenti, la misura straordinaria varata durante la pandemia dal governo Conte e che, ora, è uno dei punti più delicati da affrontare.
Se da un lato, come dichiarato dallo stesso Salvini, l’incontro è andato bene e testimonia, secondo i leghisti, l’atteggiamento collaborativo che dovrebbe profilarsi in questa nuova maggioranza, dall’altro sembra stridere, e non poco, con l’altro Matteo Salvini, quello che, in fin dei conti, vuole stare nella comoda (op)posizione.
Il Salvini pro Europa, che dialoga con le sinistre per il bene del Paese si alterna con il Salvini critico, quello dell’opposizione: le ultime dichiarazioni sono talmente contrastanti che viene spontaneo chiedersi se il leader del carroccio non abbia assunto una controfigura.
Salvini, infatti, sta sparando a zero, fra i vari, in particolare sulla Lamorgese, Di Maio, Speranza e Ricciardi, dimenticando, forse, che sono tutti parte della stessa squadra di governo.
L’obiettivo di Salvini potrebbe essere quello di sgomitare per diventare il primo della classe e portare dalla sua Draghi oscurando i colleghi-rivali.
Quale sia l’obiettivo di Salvini, resta comunque da chiedersi se la svolta pro Europa, il governo di larghissime intese e dichiarazioni come “gli immigrati regolari sono i miei fratelli” piaceranno al suo elettorato estremista, ora che lo spazio a destra dove si posizionava la Meloni è rimasto scoperto.
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