Dopo il passaggio a vuoto nel SuperG e in combinata, Marta Bassino ha centrato il bersaglio nel gigante parallelo al Mondiale di Cortina, regalando la prima attesa medaglia ai colori azzurri.
Erano 24 anni, dai tempi di Isolde Kostner e Deborah Compagnoni, che l’Italia non festeggiava un titolo femminile in un Mondiale e la piemontese ha riempito il vuoto, togliendosi anche “un gran peso di dosso”.
“E’ stata una lotta, c’è stata anche una dose di fortuna ma bisogna comunque prenderla al volo – le parole delle campionessa iridata -. Solo sul podio ho capito di essere campionessa e ho pianto. Ma non è finita qui, ora credo tanto nell’oro anche in gigante“.
Poco prima della premiazione, è stato deciso l’oro ex aequo con l’austriaca Katharina Liensberger, a termini di un regolamento non impeccabile, ma comunque meritatissimo, al termine di una “giornata lunghissima”.
“Già ieri la giornata era stata lunga con la combinata, finita male e tardi – racconta la piemontese in collegamento on line con la stampa -. Oggi c’era poco tempo per pensare, in ogni secondo libero cercavo di recuperare un poco le forze. Ho avuto anche fortuna, prima entrando nelle 16 migliori per un solo centesimo e poi potendo fare tutte le prime manche sulla pista blu, più lenta, sapendo di poter recuperare nella seconda. Sapevo comunque che oggi potevo giocarmela e come sempre, come tutte le mie compagne, ho dato il massimo”.
Chi è Marta Bassino
Venticinque anni a fine mese, amante dei libri e degli animali, l’atleta, piemontese di Borgo San Dalmazzo, è partita da lontano per inseguire i grandi traguardi sulla neve.
Il padre maestro di sci l’ha instradata quando ancora non andava all’asilo, ma fino all’adolescenza non ha disdegnato altre discipline. Tanta gavetta e tanti sacrifici hanno cominciato a dare frutti con i primi podi in coppa del mondo, ma la vittoria è arrivata solo la stagione scorsa.
Neanche a dirlo, nel gigante, specialità che in questi ultimi mesi ha praticamente dominato. Il gigante parallelo, disciplina all’esordio proprio a Cortina, è arrivato al momento giusto.