Tra i nomi suggeriti per il Ministero della Transizione Ecologica c’è anche quello di Catia Bastioli, AD di Novamont.
Tra oggi e domani il premier incaricato Mario Draghi dovrebbe sciogliere le riserve e procedere alla formazione del nuovo governo. Come sempre capita in questi casi è partito il toto nomi su quelli che potranno essere i ministri scelti per comporre la squadra di governo. C’è molta curiosità in queste ore sul nome del Ministro della Transizione Ecologica, punto sul quale hanno spinto molto i Cinque Stelle in questi giorni. Sarebbe stato proprio il progetto di formare un super dicastero in questo ambito a convincere i pentastellati ad appoggiare il governo Draghi.
I nomi fatti al momento sono due: quello dell’ex ministro Giovannini e quello della new entry Catia Bastioli. Secondo voci di corridoio sarebbe stato proprio l’accordo tra Renzi, Draghi e Grillo sul nome dell’AD di Novamont a convincere i grillini ad appoggiare la nuova formazione di governo. A sostenerlo, tra gli altri, è l’insider del parlamento che si fa chiamare su Twitter ‘Il Portaborse’, già in passato risultato affidabile sugli sviluppi parlamentari.
Questo in un tweet ha infatti scritto: “Tenete d’occhio Catia Bastiglia, fondatrice di Novamont e guru dell’economia circolare. È lei il ministro della Transizione ecologica sul quale c’è l’accordo Grillo-Renzi-Draghi”. In questo caso, però, sembra non averci preso. Innanzitutto perché ha sbagliato il cognome, e poi perché poco dopo è giunta la smentita: “Qualunque nome è una autocandidatura, una illazione o un tentativo di bruciarlo. Non esiste alcun accordo”.
Tenete d’occhio Catia Bastiglia, fondatrice di Novamont e guru dell’economia circolare. È lei il ministro della Transizione ecologica sul quale c’è l’accordo Grillo-Renzi-Draghi.
— Il Portaborse (@ilPortaborse_) February 11, 2021
Catia Bastioli, chi è l’AD di Novamont accostata al Ministero della Transizione Ecologica
Il nome di Catia Bastioli per qualcuno potrebbe non essere nuovo ed il motivo è semplice: si è fatto il suo nome diffusamente nel 2018, quando è stata introdotta la legge sull’utilizzo delle buste biodegradabili per i generi alimentari. All’epoca nacque una dura polemica basata sul rincaro dei costi per i consumatori e sul presunto monopolio da parte della Novamont, azienda italiana che si occupa di produrre plastiche biodegradabili. In realtà non era vero che solo la Novamont produceva quelle plastiche, inoltre l’attacco è stato pretestuoso perché l’AD dell’azienda nel 2011 aveva partecipato alla Leopolda di Renzi.
I critici, infatti, hanno diffuso l’illazione che la legge era stata fatta ad hoc per favorire Catia Bastioli, divenuta per l’occasione “amica” di Renzi per il solo fatto di aver partecipato alla Leopolda. A distanza di un anno è stato Grillo a complimentarsi con la Bastioli per il complesso Mater-Biotech. Dopo aver visitato l’impianto di Bottigre Adria, il leader ideologico dei cinque stelle ha dichiarato: “Un’eccellenza italiana che deve essere valorizzata e conosciuta da tutti, perché il rispetto per l’ambiente e il futuro dei nostri figli deve essere sempre al primo posto”.