Dopo ben 54 anni il giallo della morte di Luigi Tenco non sembra essere stato risolto. Ad instillare nuovamente il dubbio sulla vicenda le dichiarazioni di Lino Patruno, 85 anni, grande amico del cantautore genovese morto la notte del 27 Gennaio 1967.
Lino Patruno, in un’intervista per “Oggi”, afferma: “Macché suicido, Luigi fu ammazzato!“.
“Ho saputo che un ricercatore, il quale ha dedicato parte della sua vita a studiare meticolosamente la vita e la morte di Tenco, pubblicando già diversi libri, ha scoperto chi è l’assassino e presto ne renderà pubblico il nome”. Se così fosse, il caso avrebbe dei risvolti impensabili.
Luigi Tenco morì la notte del 27 Gennaio 1967, subito dopo aver cantato al Festival di Sanremo. Quella notte sembrava parecchio turbato: arrivato in camera aveva fatto una telefonata all’allora fidanzata Valeria, alla quale aveva espresso la sua opinione su “fatti che vanno ben al di là della manifestazione” e la sua intenzione nel denunciarli.
Il suo cadavere venne ritrovato nella stanza 219 dell’hotel Savoy, probabilmente da Lucio Dalla e Dalida. Insieme al corpo una nota di addio, scritta dallo stesso Tenco, che confermava l’ipotesi del suicidio.
Patruno però è convinto che l’amico non avrebbe mai compiuto il gesto: “Io Luigi lo conoscevo benissimo: era un giovane allegro e solare; quell’immagine da depresso cronico gli è stata cucita addosso dopo, per giustificare la tesi del suicidio”.
Aggiunge: “Secondo me Tenco si era ficcato in un brutto giro“, spiega Patruno. “Per motivi di marketing lo avevano “fidanzato” con Dalida, un brutto e ambiguo personaggio che andava in giro con un tale ancora più brutto e ambiguo di lei, Lucien Morisse, il suo primo marito da cui aveva divorziato ed era rimasto al suo fianco in qualità di agente e personal manager.”
“Si diceva che questo Morisse fosse addirittura legato al Clan dei marsigliesi… Si diceva anche che Tenco, quella sera, era incavolato nero, non per l’eliminazione della sua canzone, ma perché aveva scoperto che il Festival era tutto truccato. Forse voleva pubblicamente denunciare anche un giro di scommesse clandestine. Probabilmente qualcuno gli ha chiuso la bocca prima che potesse fare danni”.