Dopo la sospensione di Grillo al voto su Rousseau insorge la base degli attivisti, e nel frattempo il padre del Movimento mette il veto alla Lega che, dal canto suo, si digievolve in europeista. Ecco cosa sta accadendo
“Mi ha dato ragione su tutto, ma domani votare su queste robe no, aspettiamo un attimo Aspettiamo lui che abbia le idee chiare, perché lui dirà cosa vuol fare”: con queste parole Beppe Grillo, padre del Movimento Cinque Stelle, ha messo uno stop alla consultazione online sulla Piattaforma Rousseau dove, oggi, si sarebbe dovuta consultare la base degli attivisti in merito all’appoggio o meno al governo Draghi.
Una decisione, questa, comunicata poi ufficialmente da Crimi sul sito della piattaforma e che pare non essere stata molto digerita né da Di Battista, che voterà negativamente, né da una parte degli attivisti.
L’obiettivo, a detta di Grillo, è quello di temporeggiare, evitando una spaccatura e prendendo tempo con Draghi per tentare di orientarlo dalla parte delle richieste del Movimento: proprio a tal proposito, Grillo si è sbilanciato definendo Draghi un grillino: “Mi aspettavo il banchiere di Dio, invece mi sono trovato davanti un grillino, ha detto che si vuole iscrivere”.
A quanto pare, infatti, l’ex presidente della BCE avrebbe riferito al fondatore del Movimento non solo di essere d’accordo con il reddito di cittadinanza, ma rendendogli merito di aver cambiato per sempre la politica.
In ballo, per i grillini, c’è anche il voto sulla modifica dello statuto: una parte della base minaccia di non votarle se non gli viene fornita la possibilità di esprimersi in merito ad un governo a guida dell’ex presidente BCE con parte dei ministeri a indirizzo politico.
Il segnale che la parte movimentista del cinque stelle aspetta, e per cui Grillo sta temporeggiando, dovrebbe arrivare, secondo alcune fonti, quando Draghi parlerà al Quirinale in occasione del giuramento e dopo aver messo a punto ufficialmente la lista dei ministri del nuovo governo, nel quale i grillini puntano ad ottenere l’esclusività del tema ecologico.
Ed è proprio attraverso il tema dell’ambiente che Grillo vuole sgomitare per far fuori la Lega dal nuovo governo: “Non ci deve entrare la Lega perché la Lega di ambiente non ha mai capito una mazza di niente“ ha detto Grillo nello stesso video in cui ha comunicato lo slittamento del voto su Rousseau.
Dal canto suo, Salvini, replica alle provocazioni di Beppe Grillo: “Incredibile Grillo. Noi confermiamo il nostro atteggiamento costruttivo, responsabile, positivo e che ci porta a non parlare di ministeri e a non mettere veti”, ha dichiarato il leader leghista, che nel frattempo ha attirato l’attenzione di tutti, e non solo in Italia, con la sua scelta pro Europa dopo anni di militanza anti europeista che era, fra l’altro, uno dei temi caldi della Lega.
Nel frattempo, comunque, Draghi incassa e porta a casa il sì di Berlusconi, Zingaretti, Salvini e Renzi. L’unico fronte del no sembra essere quello della Meloni, che negli ultimi giorni, però, sembra essersi a dir poco ammorbidita e che potrebbe dunque, o optare per un’opposizione responsabile come già aveva anticipato oppure farsi convincere ad appoggiare il nuovo governo.
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