Retromarcia clamorosa per il leder della Lega, Matteo Salvini, che adesso si dice disposto pure ad accettare le leggi europee sui migranti senza storcere il naso. Sui vaccini, invece, il leghista sostiene il modello Bertolaso, garantendo che lui stesso si vaccinerà in prima persona entro l’estate.
“Da 47enne aspetterò serenamente il mio turno, che penso non arriverà prima di giugno-luglio a occhio”, ha detto Salvini sui vaccini, che poi sottolinea come esista “un modello lombardo che è il più avanzato dal punto di vista della messa in sicurezza della popolazione e delle vaccinazioni” e che “proporremo a Draghi il modello Bertolaso“.
Alla vigilia del secondo incontro con Mario Draghi, Matteo Salvini sta limando le proposte da portare sul tavolo del premier incaricato. Anche sul tema ‘caldo’ della gestione dei migranti il leader leghista dà prova di moderazione. “Sul tema immigrazione noi proporremo l’adozione della legislazione europea“, dice, proprio mentre ad Augusta una nave della Ocean Viking è in attesa di sbarcare, con oltre 400 migranti.
“A noi va bene che l’immigrazione in Italia sia trattata come è trattata in Francia e in Germania, con le stesse regole. Bisogna coinvolgere l’Europa in quello che non è un problema solo italiano”.
Parole che sono acqua sul fuoco di possibili polemiche che potrebbero complicare il rapporto con Draghi, soprattutto con la sponda di centrosinistra di governo, a partire dal Pd.
Il chiarimento arriva dopo la richiesta di Leu, che per bocca del capogruppo della Camera Federico Fornaro, è tornata a chiedere di sapere “se il governo seguirà la politica migratoria definita dai decreti Lamorgese oppure tornerà alla politica migratoria definita dai decreti Salvini”.
A spiegare come la Lega sia disponibile a tutto campo, interviene la senatrice Giulia Bongiorno, già ministra della Pa nel governo gialloverde. “Secondo me anche il presidente Conte può dare un grosso contributo a questo esecutivo“, dice la legale di Salvini, il cui nome è tra i più gettonati nel totoministri, aggiungendo come “noi non stiamo andando da Draghi per giudicare le sue scelte, lui indicherà delle personalità, quelle personalità andranno bene, non ci sarà un giudizio da parte nostra”.
“Le nostre riforme le faremo dopo il voto“, assicura la senatrice leghista”. “Draghi – conclude – è la persona giusta al momento giusto, anche se non è stato votato dal popolo, lui può fare la giusta sintesi”.
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