Brigitte Bardot ritiene che il Covid-19 non sia poi così male.
L’intervista della celebre attrice francese sul settimanale OGGI sta facendo molto discutere. La Bardot, in occasione della riedizione della sua autobiografia (risalente al 1973, ndr), si è soffermata anche sulla pandemia di coronavirus che continua ad imperversare in tutto il mondo, causando decessi e immani disagi.
Brigitte Bardot ha spiegato di non proteggersi in alcun modo da un eventuale contagio, dato che non ha contatti sociali e non corre alcun rischio. “Non ne ho bisogno, non vedo nessuno. Non saranno le capre a contagiarmi”, sottolinea ironicamente l’attrice, che lo scorso 28 settembre ha compiuto 86 anni.
Ma il passaggio più discusso è quello che riguarda il ruolo della pandemia come “autoregolamentazione” della popolazione mondiale.
“Temo che il Covid e le altre epidemie che si stanno annunciando ristabiliranno dolorosamente un nuovo ordine – afferma la Bardot – Quando quei 5 miliardi di persone di troppo su questa Terra saranno scomparsi, la natura riprenderà i suoi diritti”.
“I migranti ci assalgono, voglio un governo autoritario”
Quando l’intervistatore chiede all’attrice parigina se ritiene che il coronavirus possa essere addirittura considerato come un “bene”, la sua risposta non lascia spazio ad interpretazioni: “Mi chiede se questo virus è una buona cosa? Sì, è una specie di autoregolamentazione di una sovrappopolazione che noi non siamo in grado di controllare”.
Ma le posizioni della Bardot sul Covid-19 non sono le uniche a far discutere. L’attrice francese ha precisato di essere favorevole ad un “governo autoritario“, che possa “mettere ordine nel casino in cui viviamo”.
“Quando penso che il governo francese lascia al margine dei poveri cittadini che lavorano duro e che ottengono meno aiuti di tutti questi migranti che ci assalgono, mi fa orrore”, ha poi aggiunto la star.