Secondo le indagini il bimbo di nove anni trovati impiccato nella sua cameretta a Bari lo scorso 25 gennaio avrebbe emulato il gesto della piccola Antonella
Il 25 gennaio scorso, a Bari , un bimbo di soli nove anni è stato ritrovato senza vita all’interno della sua cameretta dopo essersi impiccato . Una tragedia terribile, sul quale sono state avviate delle indagini per comprendere come, e perché, un bambino così piccolo abbia potuto fare un gesto così drammatico. Secondo la squadra mobile il bambino non si sarebbe tolto la vita per una sfida sociale , il che esclude per ora la pista della “sfida blackout”, la stessa che avrebbe spinto la piccola Antonella e togliersi la vita soffocandosi nella sua casa a Palermo.
L’ipotesi più accreditata, ma solo per ora, sarebbe quella per la quale il bimbo di nove anni avrebbe tentato, per emulazione, la stessa sfida di Antonella, ma non entrandoci in contatto direttamente sui social . Stando a quanto riferito dalla famiglia alla polizia, la storia della coetanea lo avrebbe molto colpito dopo averne sentito parlare dentro casa. Il piccolo, dunque, potrebbe essere stato tentato dall’emulare la bimba palermitana, perdendo tragicamente la vita nello stesso, identico modo: non un suicidio, dunque, ma un “gioco” finito male , durante il quale avrebbe perso coscienza a causa della troppa pressione al collo.
Dopo l’analisi dei dispositivi elettronici sequestrati non è emerso alcun collegamento a sfide social o trova di piattaforme come Tik Tok . Non compare, inoltre, alcun problema famigliare o scolastico del minore , che fra l’altro non era in possesso di un telefono cellulare tutto suo. Il bambino, infatti, usava quello della madre , con il quale ogni tanto caricava qualche video su Youtube: e proprio sulla piattaforma, poche ore prima della morte, aveva postato una clip nella quale parlava del suo nuovo taglio di capelli del quale era contento. Nessuna traccia, né menzione, a quello che sarebbe accaduto di lì a poche ore.
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