Quattro ragazze minorenni sono state arrestate per l’omicidio a sangue freddo di una quindicenne in un supermercato.
La comunità di Calcasieu, Louisiana, è sconvolta dopo aver appreso in che modo un gruppo di adolescenti ha ucciso una quindicenne in un Walmart della zona. Secondo una prima ricostruzione condivisa dall’ufficio dello sceriffo, le quattro giovani hanno seguito al supermercato la quindicenne dopo aver avuto con lei un confronto verbale al cinema. A quanto pare le giovani non avevano gradito come la ragazza aveva risposto loro ed erano decise a fargliela pagare.
Un proposito bellicoso che già di suo indica un’attitudine poco razionale al confronto. Ciò che ha reso maggiormente disumano questo intento è stato l’epilogo della vendetta. Le quattro giovani hanno seguito a distanza la vittima e hanno rubato un coltello dagli scaffali, quindi l’hanno accerchiata e l’hanno accoltellata ripetute volte, finché la quindicenne non è caduta a terra in una pozza del suo stesso sangue.
La ragazza è stata soccorsa il prima possibile dai paramedici, i quali l’hanno portata in codice rosso all’ospedale di Lake Charles. La povera adolescente, però, non è sopravvissuta, morendo poco dopo il ricovero. Ciò che rende maggiormente raccapricciante quello che è palesemente un omicidio premeditato è il fatto che l’intera scena sia stata ripresa in diretta su Facebook dalle quattro ragazze e successivamente lasciata sui social.
Un tale comportamento dimostra che da parte loro non c’è alcun rimorso e nessuna vergogna per aver tolto una vita. Lo sostiene anche lo sceriffo della contea, il quale ai media ha dichiarato: “L’intero omicidio è stato pubblicato sui social, non sembra esserci rimorso”. Proprio i video sui social hanno permesso di accelerare le indagini e catturare le colpevoli: “Tutto il caso si è svolto in diretta davanti a noi attraverso Facebook e Instagram. Abbiamo filmati di tutto ciò che è accaduto ed è molto inquietante”.
Durante la conferenza stampa con i media, lo sceriffo Mancuso ha anche sottolineato come l’omicidio di oggi sia l’ultimo di una serie cominciata 6 mesi fa che vede coinvolti dei ragazzini. A suo modo di vedere questo è un chiaro allarme su quanto sia pericolosa la facilità con cui i giovani possono reperire le armi: “Vengono da tutti gli ambienti e sono di tutte le razze. Abbiamo un problema nella nostra comunità che dovremo affrontare, ed è l’accesso alle armi per i bambini”.
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