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Interni

Fa morire due pazienti Covid dando farmaci sbagliati e nasconde le prove: arrestato medico bresciano

Secondo i PM il medico del bresciano avrebbe iniettato nei pazienti un farmaco utilizzato per le operazioni d’intubazione che, utilizzato in quantità eccessive, potrebbe indurre alla morte. Il trattamento non era stato riportato nella cartella clinica dei pazienti

Ha somministrato intenzionalmente farmaci che provocano un effetto anestetico e bloccante neuromuscolare causando la morte di due pazienti ricoverati per Covid: sono queste le accuse mosse nei confronti di un medico del pronto soccorso del bresciano, responsabile secondo i PM del duplice omicidio, e per questo motivo arrestato. Il Nucleo Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri ha eseguito l’ordinanza di custodia cautelare ordinata dal GIP del Tribunale della provincia di Brescia.

Come sono morti i due pazienti Covid: le dinamiche

La morte dei due pazienti risale a marzo dell’anno scorso, nel momento in cui il coronavirus iniziava a diffondersi in tutta Italia partendo dal Nord. Dopo il tram tram iniziale, durante il quale gli ospedali lombardi si sono ritrovati a fronteggiare un’emergenza senza precedenti, a maggio i Carabinieri del Nas bresciano hanno iniziato una serie d’indagini riguardanti alcune morti non imputabili al Covid, ma a pratiche mediche sbagliate e, soprattutto, consapevoli. Tramite l’analisi di una serie di cartelle cliniche i Carabinieri hanno riscontrato una serie di anomalie, come l’aggravamento clinico di alcuni pazienti avvenuto in tempi troppo ristretti. 

Inchiodato dalle autopsie

Per verificare i sospetti dei PM sono state riesumate tre salme, tutte sottoposte a esami autoptici e tossicologici. Da questi accertamenti è emerso che nel corpo di una delle pazienti decedute è stato rinvenuto un farmaco miorilassante e anestetico, utilizzato solitamente per le procedure d’intubazione e che, se usato in quantità eccessive, può indurre alla morte. Nelle cartelle cliniche di tali pazienti, inoltre, non c’è traccia del trattamento farmacologico a cui erano stati sottoposti: per tale motivo, fra i reati, si ipotizza quello di falso in atto pubblico. 

Martina De Marco

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