Una mamma britannica ha raccontato la paura provata la notte in cui ha trovato un ratto gigante che mordeva la mano del figlio neonato.
Chi possiede case in campagna o case antiche sa cosa voglia dire trovarsi di fronte ad un ratto che scorrazza liberamente per le camere. C’è chi prende questi incontri con maggiore tranquillità, cercando semplicemente di risolvere il problema con trappole, una derattizzazione o l’acquisto di bel micio, mentre c’è chi si fa prendere dal panico e dopo il primo incontro perde il sonno per il terrore di trovarsi di fronte al roditore.
Ciò che è capitato a Jane Hunter, giovane mamma britannica, probabilmente avrebbe portato molte persone ad organizzare un trasloco in fretta e furia. La donna abita con il marito ed il figlio appena nato –Rowan– in un agriturismo. Sin da quando era piccola è abituata ad avere contatto con la campagna e con gli animali ed il suo lavoro consiste nel nutrire e strigliare i cavalli.
Ratto gigante morde la mano al neonato: mamma sotto shock
Proprio perché la zona in cui sorge l’agriturismo può comportante la presenza di roditori, la famiglia britannica era in possesso di uno splendido gatto. Il micio, però, è deceduto e per un periodo la casa è rimasta sprovvista di un protettore. Ad inizio novembre un ratto di dimensioni gargantuesche è stato avvistato dalla famiglia in casa. Hanno provato a cacciarlo, ma era troppo veloce e non ci sono riusciti.
Con il passare del tempo il ratto si è fatto più coraggioso: “Due notti prima dell’attacco me lo sono ritrovato in faccia: era posizionato sul mio cuscino con una zampa sopra la mia fronte. Ricordo di averne sentito il peso prima di saltare come una molla fuori dal letto”. Il 16 novembre Jane è stata svegliata dalle urla del piccolo Rowan ed ha trovato il ratto che lo mordeva: “Rowan mi ha svegliato urlando, il suo letto era pieno di sangue. Abbiamo cercato qualcosa di tagliente nel letto, ma dopo ci siamo resi conto che era stato il ratto”.
Il bambino aveva i segni di 3 morsi sulla mano e i genitori si sono precipitati al più vicino ospedale, quello di Rawcliff. Sebbene il piccolo non avesse riportato nulla di grave in seguito all’attacco, per Jane è stato un evento traumatico: “Rowan non è sembrato preoccuparsene per più di 20 minuti. Io invece per giorni e giorni sono stata scossa. Non riuscivo a dormire. Stavo seduta a fissarlo tutta la notte”.