L’isola di Procida è stata scelta come Capitale Italiana della Cultura 2022 dalla Commissione presieduta da Stefano Baia Curioni. Dopo aver esaminato i 10 progetti finalisti presentati dalle città candidate, il Ministro per i Beni e le Attività Culturali e per il Turismo, Dario Franceschini, lo ha annunciato sui social mentre il premier Conte raccoglieva il plauso unanime della Camera dei Deputati alla divulgazione della notizia.
Con circa 10.000 abitanti, Procida si trova nel Golfo di Napoli e, insieme a Ischia, Vivara (con cui è collegata da un ponte) e Nisida, fa parte delle Isole Flegree. Queste perle del Tirreno, insieme a Capri, che dista circa 30 chilometri, compongono l’Arcipelago Campano (o Napoletano).
La strada che conduce alla Terra Murata è tutta in salita. Lassù, nel punto più alto di Procida, c’era il carcere, chiuso dal 1988. Ma il Demanio ha ceduto questa immensa proprietà al Comune. L’ex penitenziario è uno straordinario complesso monumentale, costituito da quello che in origine era il Palazzo d’Avalos. Edificato tra il 1560 e il 1570 dai d’Avalos, feudatari dell’isola fino al 1729, fu trasformato in Palazzo reale e casino di caccia da Carlo III di Borbone. Successivamente, dal 1815, divenne prima scuola militare, poi prigione e bagno penale per ergastolani.
Qui furono rinchiusi, tra gli altri, lo scrittore e patriota Luigi Settembrini, prigioniero politico dei Borbone, i gerarchi fascisti e i criminali della banda Giuliano.
La Corricella resta l’icona dell’isola nel mondo, con le case a grappolo e i muri vibranti di colore, dominate dal Santuario di Santa Maria delle Grazie.
Il borgo fu consacrato da Apple e Microsoft nel 2015. L’immagine fu usata per mostrare la resa cromatica degli schermi di iPhone 6S e del portatile/tablet Surface Pro 4.
Nel suo reticolo di vie, si incontra Felice Pagano<, per tutti Felice Mare: ha fatto il pescatore, ha navigato dappertutto, come gran parte dei procidani (sull’isola c’è l’Istituto nautico più antico d’Europa, fondato nel 1875) e ora fa la granita più buona di Procida, nel suo chiosco a forma di barca.
D’altronde il borgo della Corricella si raggiunge solo via mare o a piedi, scendendo delle panoramiche gradinate, come quella del Pennino o la Scura. Il panorama più bello, invece, si gode dal belvedere di Callìa, con vista sul mare, l’isola di Capri e il promontorio di Terra Murata.
La motivazione per cui a vincere è stato questo splendido lembo di terra in provincia di Napoli è la seguente: “Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è importante per tutte le isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee.”
“Siamo felici e orgogliosi per la scelta del MiBACT – dichiara Dino Ambrosino, sindaco di Procida – che premia gli sforzi dell’intera collettività dell’isola e il sostegno di chi ha, sin dalla prima fase, creduto in una sfida ambiziosa e appassionante. Procida sarà la capitale culturale del golfo di Napoli, del comprensorio flegreo, della Campania e di tutte le piccole isole d’Italia e del Mediterraneo. Ci aspetta un lavoro lungo e stimolante, esprimiamo la nostra soddisfazione in un momento particolare per l’intero Paese e nel rispetto di chi ha sofferto e soffre per la pandemia”.
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