Il governo Conte rischia di non avere la maggioranza.
Se negli ultimi giorni era emerso il sospetto di un appoggio tutt’altro che scontato da parte dei cosiddetti “responsabili” (definiti anche “costruttori” riprendendo il termine utilizzato da Mattarella nel suo discorso di fine anno, ndr), da qualche ora quel sospetto sta diventando sempre più uno scenario reale.
Mastella ha già fatto capire che in queste condizioni la pattuglia di responsabili non è disposta a sostenere l’esecutivo guidato dal professore pugliese. Lo stesso discorso vale per l’UDC di Cesa, che ha precisato di voler rimanere nel centrodestra.
Improvvisamente, PD e Movimento 5 Stelle si sono resi conto che in Senato non ci sono i numeri per arrivare a 161. Anche per questo si cominciano a valutare le nuove aperture di Matteo Renzi e di Italia Viva, che potrebbe solo astenersi al Senato e non votare contro il governo.
Ora PD e M5S temono il voto anticipato
Tuttavia appare molto improbabile che si riesca a ricomporre la frattura con Renzi entro le prossime 24 ore. Non a caso lo stesso fondatore di Italia Viva si dice convinto che il governo non abbia la maggioranza.
Un’eventualità a cui comincia a credere lo stesso PD, tanto che il segretario dei “Dem”, Nicola Zingaretti, si dice molto preoccupato e teme che si scivoli verso il voto anticipato. Paure che agitano anche il Movimento 5 Stelle.
La mossa che potrebbe salvare “capra e cavoli” è un nuovo governo senza più Giuseppe Conte alla guida. Condizione che potrebbe soddisfare molto Italia Viva, ma che andrebbe ad abbattere i numerosissimi #AvanticonConte lanciati da PD e M5S subito dopo lo strappo dell’ex premier. Comunque vada, sembra sempre più difficile riuscire a traghettare la legislatura al termine.