La crisi di governo è ormai appurata, in un sondaggio condotto da La Stampa si legge come gli italiani la ritengano una follia.
L’ora della verità è quasi scattata: alle 17.30 Renzi, le ministre Bonetti e Bellanova ed il sottosegretario Scalfarotto comunicheranno alla stampa la propria decisione. Sapremo dunque se la delegazione di Italia Viva in questo governo Conte 2 darà le proprie dimissioni aprendo ufficialmente la crisi di governo. Che si vada in questa direzione, tuttavia, appare quasi certo già da ieri sera, quando Renzi ha comunicato le proprie intenzioni ed ha rimandato alla Conferenza Stampa la comunicazione della decisione definitiva.
La mossa del leader di Italia Viva ha generato una forte reazione non solo nel mondo politico, ma anche in quello dell’informazione e tra l’elettorato. Quasi nessuno si capacità del fatto che si stia andando incontro ad una crisi che potrebbe complicare ulteriormente il quadro dell’emergenza economica e sanitaria che stiamo vivendo. Che la quasi totalità dell’Italia pensi che la crisi di governo sia “Una follia” lo dimostra un sondaggio riportato stamane da La Stampa e riassunto dalla Ghisleri.
Crisi di Governo, 7 italiani su 10 pensano sia una follia
Il primo dato fornito, quello più importante, è che 7 italiani su 10 (il 70% della popolazione) pensa che la crisi di governo in questo momento storico sia una follia. Il sentimento più diffuso tra gli italiani è la rabbia (il 26,7%), seguita da preoccupazione (22,6%) e sconcerto (20,5%). L’altro dato importante che emerge è che solamente il 27,2% degli italiani ritiene che la soluzione a questa crisi sarebbe andare alle urne. In maggior parte si tratta degli elettori dell’opposizione ed in particolar modo di quelli leghisti.
Prevale come soluzione la creazione di un Conte 3 con le stesse percentuali di maggioranza ma con un rimpasto nella squadra di governo (lo ha scelto il 33,9% degli italiani), opzione gradita soprattutto agli elettori del PD; mentre la seconda opzione preferita dagli italiani è la permanenza dell’attuale formazione di governo (secondo il 26,6% degli intervistati), ipotesi per larga parte preferita dagli elettori del Movimento 5 Stelle.