La killer Lisa Montgomery, che oggi avrebbe dovuto ricevere l’iniezione letale per aver strangolato una donna per poi strapparle il bambino dal grembo, è la prima donna ad essere condannata a morte in 70 anni, ma un giudice dell’Indiana sospende il procedimento a 8 giorni dall’insediamento di Joe Biden, contrario alla pena capitale
Il giudice dell’Indiana Patrick Hanlon ha deciso di concedere la sospensione dell’esecuzione di Lisa Montgomery, la prima donna ad essere condannata alla pena capitale in America da circa 70 anni. La Montgomery era stata incarcerata dopo aver ucciso nel dicembre del 2004 la 23enne Bobbie Jo Stinnett, strangolandola e rimuovendo dal grembo della donna il bambino di cui era in attesa, spacciandolo come suo. Fortunatamente il neonato riuscì a sopravvivere e venne affidato alle cure del padre.
Dubbi sulla facoltà di intendere e volere a causa dei traumi infantili
Il giudice ha deciso di sospendere la condanna a morte per poter valutare il suo stato di salute mentale: in tanti, infatti, in primis i suoi avvocati, non la ritengono in grado di intendere e volere a causa di alcuni traumi vissuti nel passato. Secondo quando emerso dalla documentazione del caso, infatti, la Montgomery durante la sua infanzia sarebbe stata ripetutamente violentata sessualmente dai familiari, costretta a prostituirsi e brutalizzata psicologicamente e fisicamente. Per questa ragione i suoi avvocati, oltre che richiedere un nuovo accertamento sulle facoltà mentali della donna, hanno dato vita ad una petizione presentata alla Commissione inter-americana per i diritti umani sostenendo che il processo della loro assistita era “notevolmente al di sotto degli standard minimi di equità”.
Pena di morte: record nell’amministrazione Trump
Negli Stati Uniti, nei quali la pena di morte è legale, esiste da tempo un enorme dibattito sulla liceità e l’ammissibilità della pena capitale da parte dello Stato. Il neo eletto presidente Joe Biden si è sempre schierato contrario alla pena capitale, a differenza di Trump: quest’ultimo solo nell’ultimo anno del suo mandato ha ordinato più esecuzioni di quante ne abbiano fatte tutti gli stati nei quali la “vendetta di stato” è ancora legale. Un primato a dir poco triste oltre che grottesco. Sono circa diecimila i cittadini americani che ritengono che l’esecuzione della Montgomery sia un’ingiustizia. Le ultime esecuzioni federali di donne avvennero entrambe nel 1953: quella di Bonnie Heady, uccisa in una camera a gas nel Missouri, e quella di Ethel Rosenberg.