Il tycoon alla fine ha ammesso la sconfitta elettorale, ma senza mai citare Joe Biden. Nel frattempo le vittime dell’assalto a Capitol Hill salgono a cinque: si tratta di uno dei poliziotti rimasto ferito durante lo scontro con i manifestanti
Colpo di scena negli Stati Uniti, dove a dispetto di ogni previsione Donald Trump ha deciso di ammettere la sconfitta elettorale. Il Presidente uscente, però, lo fa senza citare neanche per un istante Joe Biden.
La resa di Trump
L’annuncio ufficiale sull’imminente transizione di poteri, che a suo dire ora dovrà essere “tranquilla e ordinata”, avviene su Twitter il giorno dopo l’assalto al Congresso da parte dei suoi sostenitori. Nel video Trump lancia un appello di riappacificazione condannando le violenze avvenute: “Voi non rappresentate il nostro Paese. E coloro che hanno infranto la legge pagheranno”, ha detto rivolgendosi ai “capitol riots”, come li hanno definiti su Twitter, affermando che “E’ l’ora di raffreddare gli animi e di ripristinare la calma. Bisogna tornare alla normalità dell’America”. Alla fine, Trump, forse per scampare all’ipotesi del ricorso al 25° emendamento, attraverso il quale potrebbe essere silurato dalla Casa Bianca prima del 20 gennaio, data ufficiale dell’entrata in carica di Biden, smette di fare riferimenti espliciti ai brogli elettorali: “Continuo fortemente a credere che dobbiamo riformare le nostre leggi elettorali per verificare davvero l’identità degli elettori e il diritto al voto e ripristinare la fiducia nel nostro sistema”.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) January 8, 2021
L’ipotesi di auto-graziarsi
Se l’ipotesi del 25° emendamento, però, sembra essere scongiurata, non lo è di certo l’indagine attraverso la quale verranno appurate le sue responsabilità sui fatti di Capitol Hill; come ha dichiarato il procuratore federale di Washington, infatti, “Il Dipartimento di Giustizia prenderà in considerazione l’ipotesi di capi accusa per reati penali contro chiunque abbia giocato un ruolo nella vicenda”. Il Presidente uscente, secondo il New York Times, potrebbe aver placato i toni con il fine di rimanere in carica fino all’ultimo giorno del mandato, giusto in tempo per concedersi un “auto-grazia” e sottrarsi ad eventuali procedimenti federali.
Morto il poliziotto ferito durante l’assalto
Intanto in mattinata, mentre Trump assume un atteggiamento “politically correct” di facciata, giunge la notizia del decesso della quinta vittima legata all’assalto statunitense: si tratta del 42enne Brian D. Sicknick, l’agente di polizia rimasto ferito “mentre si scontrava fisicamente con i manifestanti”, come confermato in una nota dalla polizia del Campidoglio. Il poliziotto, che ha lottato per 24 ore fra la vita e la morte dopo aver avuto un collasso durante gli eventi, non ce l’ha fatta. Il suo decesso si aggiunge a quello di altri 4 manifestanti: Ashli Babbitt, veterana dell’aeronautica di 35 anni, Kevin Greeson, 55enne, originario dell’Alabama, il 50enne Benjamin Phillips della Pennsylvania e infine la 34enne Rosanne Boyland, arrivata a Washington dalla Georgia.
Officer Brian D. Sicknick of the United States Capitol Police died tonight.
He was killed while defending our Capitol from a rampaging mob of Trump supporters.
He responded to the riots and was injured while physically engaging with protesters.
He was 42 years old. pic.twitter.com/OBSya2HXGt
— Terry Moran (@TerryMoran) January 8, 2021