Il Consiglio dei Ministri ha fissato all’11 gennaio la data per il rientro delle scuole superiori, ma molte regioni hanno deciso autonomamente: ecco la mappa dei rientri scolastici
Dopo mesi di didattica a distanza (la cosiddetta DAD) le scuole superiori si preparano per rientrare in presenza. Il Consiglio dei Ministri ha infatti approvato il decreto legge che contiene le nuove regole per il rientro a scuola delle scuole secondarie di secondo grado e tutte le normative anti-covid. Come da decreto, la ripresa delle attività didattiche nelle scuole superiori si prevede in presenza “per il 50% degli studenti a partire dal prossimo 11 gennaio” per poi arrivare intorno al 16 ad un 75%. Le regioni, però, stanno optando per delle date autonome, scelta che il ministro dell’Istruzione Azzolina ha assecondato ma con l’amaro in bocca per le polemiche avanzate da parte di alcuni dei governatori. Per fare chiarezza sulle decisioni di ciascuna regione, riportiamo questa mappa presa in prestito su Reddit dall’utente u/Wikipedis:
Guardando la mappa si intuisce che nel complesso quasi tutte le regioni si sono adeguate al rientro l’11 gennaio, ma non senza eccezioni. Come ha dichiarato l’Azzolina a Rainews 24 “Si è deciso l’11 gennaio per verificare i dati sul monitoraggio regionale di venerdì. Le regioni hanno la possibilità di cambiare data di ritorno. Ne hanno competenza“ aggiungendo “la scuola deve essere interesse di tutti, maggioranza e opposizione. Non c’è alcuna battaglia politica sulla scuola”.
Non resta dunque che attendere i dati di venerdì sull’andamento dei contagi, ma le polemiche continuano a dilagare. Secondo molti governatori, infatti, i numeri restano ancora troppo alti per permettere un ritorno a scuola in sicurezza. Resta ferma, comunque, la decisione del rientro in presenza per scuole elementari e secondarie di primo grado, che a partire da domani riavvieranno la loro attività didattica.