Secondo quanto riferito la vittima sarebbe scivolata sulle pietre precipitando nella cascata per quasi 110 metri dinanzi agli occhi dell’amica il giorno il capodanno
E’ stato immortalato in uno scatto pochi secondi prima di morire Roy George Tinashe Dikinyay, il turista 40enne precipitato nella cascate Victoria. L’incidente è avvenuto il giorno di capodanno dinanzi agli occhi della migliore amica che si trovava con lui per una gita nel parco situato nell’Africa centrale. Ad una testata locale un testimone ha dichiarato: “Siamo stati allertati dall’urlo della donna che ci ha detto che era scivolato ed era caduto”.
Difficoltà nel recupero del corpo
L’uomo si trovava imprudentemente proprio a ridosso di quella che viene definita la “danger zone” o “danger point”, ossia la zona più pericolosa del parco nel quale sono situate le cascate Victoria, che fra l’altro sono le più grandi al mondo. Secondo quanto riportato dal Daily Star, il corpo di Dikinyay è stato rinvenuto 24 ore dopo a 4828 metri a valle in Zimbawe. Le operazioni di salvataggio del corpo, oramai senza vita, sono state rallentate ed aggravate dalle condizioni meteorologiche avverse: le cascate, infatti, erano ingrossate dalle forti piogge in corso, che hanno fra l’altro reso particolarmente scivolose le rocce circostanti, comprese quelle su cui stava camminando Dikinyay oltre che dalla presenza di forte nebbia.
Il portavoce dei parchi nazionali dello Zimbabwe Tinashe Farawo ha confermato che le operazioni di ricerca sono state avviate subito dopo la scomparsa del 40enne, e successivamente ha dichiarato: “Il corpo è stato trovato, ma non riusciamo a recuperarlo. Stiamo cercando di escogitare metodi per recuperarlo. Il posto è scivoloso e c’è acqua, quindi abbiamo arruolato i servizi dei servizi di sicurezza“.
Le più grandi cascate al mondo
Le cascate Victoria si aggiudicano il primato di più grande al mondo con la loro larghezza di 2km. Situate lungo il corso del fiume Zambesi, sono annoverate fra una delle 7 meraviglie del mondo e sono note per il suono “ruggente” dell’acqua che si infrange sul bordo della scogliera. L’esploratore britannico David Livingstone le battezzò così in onore della regina Vittoria che all’epoca del 1855 era al trono.