I due filmati shock degli ospedali egiziani hanno fatto il giro del web: immortalati pazienti in fin di vita senza ossigeno, altri deceduti e personale medico esausto svenuto a terra. Interrogato l’autore di una delle due clip
E’ stato convocato dalla polizia per essere interrogato Ahmed Mamdouh, l’uomo che ha ripreso la scioccante situazione in cui versa un ospedale covid in Egitto. Il video-denuncia, che ha fatto il giro del web nel giro di pochissimo tempo, ha generato un’ondata di indignazione per la catastrofica situazione in cui il personale medico si trova ad operare casi complessi come quelli della terapia intensiva. Ma non è l’unico filmato ad essere stato diffuso nel web: in un altro, infatti, si testimonia il decesso di circa 6 pazienti a causa della mancanza di ossigeno.
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La strage di pazienti covid immortalata in due video
Lo scandalo ha avuto inizio dopo la diffusione dei due video, uno ripreso sabato e l’altro domenica. Nel primo, realizzato presso l’ospedale generale di Zefta, si vede la donna che riprende correre su e giù per i corridoi in preda alla disperazione, mentre inquadra le stanze nelle quali si mostrano pazienti lottare per la vita senza respiro e parte dell’equipe medica crollata sul pavimento per la stanchezza. “Lo esporrò ovunque…sporco governo!” grida la donna nella clip. Nell’altro video, quello di Ahmed Mamdouh, si vedono medici in preda al panico che tentano disperatamente di salvare la vita ad alcuni pazienti ricoverati presso l’unità di terapia intensiva presso l’ospedale al-Husseiniya dopo che le scorte di ossigeno erano esaurite. Mamdouh nel video dice: “Tutti in terapia intensiva sono morti, non c’è ossigeno!”. L’uomo è stato convocato dalla direzione della sicurezza della Sharqia (il governatorato presso cui si trova la struttura ospedaliera) lunedì mattina per un interrogatorio, ma per ora pare che sia scongiurato l’arresto. Il governatore della Sharqia, Mamdouh Ghorab, ha ammesso la morte di quattro pazienti – due donne sulla sessantina e due uomini di 76 e 44 anni – ma si è giustificato dicendo che erano deceduti “naturalmente” a causa di malattie croniche e non a seguito di un carenza di ossigeno, dichiarazioni confutate da un parlamentare locale, Sayed Rahmo, che ha dichiarato: “I pazienti sono morti a causa della negligenza all’ospedale di al-Husseiniya e della cattiva gestione della crisi della carenza di ossigeno”.
Coronavirus e condizioni sanitarie in Egitto
Attualmente l’Egitto versa in una condizione sanitaria tutt’altro che rosea: i 100 contagi giornalieri di ottobre sono saliti attualmente ad una media di circa 1.400. L’ospedale incriminato in uno dei due video, quello di al-Husseiniya, era già stato al centro di numerose denunce per negligenza e pessime condizioni igienico-sanitarie. Secondo Egypt Watch, una piattaforma di ricerca e difesa indipendente, le questioni relative alle forniture di ossigeno sono un problema comune negli ospedali pubblici egiziani, una situazione aggravata dalla pandemia di coronavirus e dalla mancanza di preparazione del ministero della salute.