In occasione dei 100 anni dalla sua nascita e del film per la tv che andrà in onda stasera dal titolo Chiara Lubich – L’Amore vince su tutto, ricordiamo la vita e i successi della fondatrice del movimento dei Focolari
Questa sera su Rai 1 andrà in onda il film per la tv Chiara Lubich. L’amore vince tutto. La pellicola, prodotta da Luca Barbareschi e diretta da Giacomo Campiotti, mette in scena le gesta e la vita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento ecclesiale (prevalentemente laico) dei focolari, che nacque in seno alla Chiesa Cattolica ma riuscì fin da subito, e forse è proprio questo uno dei tanti meriti, a convogliare in sé seguaci di differenti vocazioni religiose e persino agnostici e atei. Ma per comprendere la portata di questo Movimento è necessario guardare alla vita della sua coraggiosa fondatrice.
Entrata de facto nella storia come una delle maggiori maestre della spiritualità contemporanea, la Lubich nasce a Trento il 22 gennaio 1920 e viene battezzata con il nome di Silvia. Assume successivamente quello di Chiara quando entra a far parte del Terz’Ordine Francescano (oggi conosciuto come Ordine francescano secolare), scelta che avviene dopo aver trovato una delle sue prime, massime ispirazioni in Santa Chiara d’Assisi. Maestra nelle scuole elementari e studentessa di filosofia a Venezia, la Lubich nasce da una madre fervente cattolica e da un antifascista socialista. Vive la sua formazione in piena crisi bellica: siamo nel ’42 e nella giovane Lubich emerge la necessità di riscoprire l’amore di Dio come alternativa e risposta ai drammi umani in corso. Sono anni decisivi, per Chiara, durante i quali decide di ufficializzare il suo voto di castità; fu proprio quell’atto definito come “personale e segreto” a portarla a quella che sarà l’opera omnia della sua vita: la fondazione del Movimento dei Focolari. Quel giorno, il 7 dicembre 1943, la Lubich non avrebbe mai potuto immaginare che quella scelta tanto sentita quanto sofferta avrebbe cambiato non solo la sua vita per sempre, ma quella di migliaia di persone intorno al mondo che si sono accodate al suo coraggio dando vita a qualcosa di impensabile.
Fondato da Chiara a Trento e diffusosi in oltre 180 Paesi, il Movimento dei focolari si è posto fin da subito l’ambizioso obbiettivo del raggiungimento di una fraternità intergenerazionale, razziale, culturale e religiosa. L’idea di fondo è dunque quella di una costruzione di rapporti di fratellanza e ponti fra popoli e soggetti, sotto l’indicazione dominante del leitmotiv del Movimento: “Che tutti siano uno” (17,21).
Oggi il movimento conta 2 milioni di adesioni e più di mille progetti sviluppati in tutto il globo. Grazie all’impegno della Lubich, alla sua testimonianza di fede e di amore, il suo lascito spirituale e la sua vocazione all’amore hanno attraverso i confini di tantissime nazioni. Insignita di ben 14 dottorati honoris causa, Chiara Lubich muore a Rocca di Papa il 14 marzo 2008. Il 27 gennaio 2015 viene avviata la causa di beatificazione, che si è conclusa a livello diocesano il 10 novembre scorso.
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