In Giappone stanno progettato il primo satellite totalmente in legno, primo progetto per ridurre l’inquinamento nell’orbita terrestre.
Se oggi possiamo avvalerci di comunicazioni internazionali, di una rete internet super veloce e di programmi satellitari è solo perché nel corso degli ultimi decenni sono stati lanciati in orbita migliaia di satelliti. Questi strumenti hanno indubbiamente migliorato le nostre possibilità di comunicazione e offerto una varietà di programmi e passatempi che solamente 20-30 anni fa potevano esclusivamente sognare. Tutto ciò, però, ha un costo: i satelliti in disuso si sono sommati a ciò che gli scienziati chiamano space junk, o inquinamento dello spazio.
Secondo quanto rivelato dalla Nasa, nell’orbita terrestre ci sono circa 20 mila detriti creati dall’uomo. Si tratta appunto di satelliti in disuso, ma anche parti di sonde e shuttle mandati in orbita nel corso di questi anni. La quantità di immondizia spaziale accumulata in questi anni è tale da aver spinto l’agenzia spaziale internazionale a sovvenzionare le ricerche per dei moduli spaziali e dei satelliti che possano deteriorarsi senza inquinare al rientro sulla terra.
Il Giappone progetta il primo satellite in legno
Il primo Paese a gettarsi nella corsa della progettazione di un satellite ecologico è stato il Giappone. La Sumitomo Forrestry, azienda specializzata nel trattamento del legno sita nel Paese del Sol Levante, in collaborazione con l’Università di Kyoto sta lavorando alla progettazione di un satellite fatto interamente in legno. In questo momento si sta cercando la tipologia di materiale adatto a resistere a condizioni estreme e successivamente si procederà con la fase di sperimentazione.
L’idea, esposta da Taka Doi (ex astronauta e professore universitario) alla BBC, è quella di creare un satellite in grado di disgregarsi nell’atmosfera senza creare ulteriore inquinamento: “Siamo davvero preoccupati dal fatto che tutti i satelliti che rientrano nell’atmosfera terrestre brucino e rilascino particelle di alluminio che galleggeranno nell’atmosfera superiore per decenni”.