Oggi andrà in onda Biancaneve, film in Live Action della Disney: scopriamo le differenza tra l’ultima riduzione, le precedenti e l’originale.
Biancaneve è per le ultime generazioni solamente una delle più amate principesse Disney. Il film, pubblicato nel 1937, rappresenta l’esordio della Disney Production nella creazione di lungometraggi animati. Biancaneve ed i sette nani rappresenta il primo film animato interamente prodotto negli Stati Uniti e il primo ad essere interamente a colori. La pellicola Disney ha dunque un’importanza seminale per l’azienda e per tutta l’industria cinematografica made in Usa.
La storia viene tratta dall’omonima fiaba dei Fratelli Grimm, i quali riadattarono per il loro libro di fiabe una delle favole più note della cultura popolare europea. Insomma la storia originaria di Biancaneve si perde nel tempo e quella che viene narrata oggi la si deve alla riscrittura dei due fratelli tedeschi.
Pare, inoltre, che i due scrittori per la loro versione si siano ispirati alla storia di Marghareta Von Valdeck, giovane contessa cacciata a 16 anni da casa per volontà della matrigna Katharina di Hatzfeld, gelosa della crescente avvenenza della ragazza. Dunque la versione conosciuta oggi e scritta nel 1812 è un misto tra la nota fiaba europea e questa vicenda realmente avvenuta. Mentre nel film Disney ogni collegamento con il fatto storico viene cancellato e viene data maggiore preminenza alla figura dei nani.
Biancaneve il film del 2012
Il film del 2012 è uno dei primi di un filone di successo intrapreso da Disney negli ultimi anni: trasformare i classici per bambini in film con attori in carne e ossa. A tale processo sono stati sottoposti anche Alice nel Paese delle Meraviglie, il Re Leone, Dumbo e la Bella e la Bestia. In questa nuova versione della nota fiaba popolare, la trama viene totalmente cambiata: la regina cattiva in questo caso non caccia la figliastra per via della sua bellezza, ma è Biancaneve che decide di lasciare il castello dopo aver saputo in quali condizioni di miseria la matrigna ha ridotto la popolazione.
La voglia di aiutare il prossimo e di onorare la memoria del padre defunto da 10 anni sono dunque i motori dell’azione di Biancaneve, che nel suo peregrinare per il bosco s’imbatte negli iconici nani. Nel frattempo il principe, il bel Alcott, finisce nelle mire della Regina cattiva, la quale per interesse economico è decisa a conquistarlo e farsi sposare. Durante il ballo in maschera, però, Biancaneve s’infiltra e convince il bel principe ad aiutarla a salvare la popolazione dalle tasse e dalle vessazioni della sovrana.
Gli sceneggiatori, insomma, hanno cercato di inserire una trama meno infantile al fine di catturare l’interesse di un pubblico più adulto. Per l’occasione è stato anche cambiato il nome della sovrana, che non si chiama più Grimilde come nella fiaba, ma Clementianna. Alla fine del film c’è spazio anche per una lotta tra le truppe della regina, la bestia che infesta il regno e gli eroi. Niente di più distante dall’opera originale, un contesto ed una storia fiabeschi in cui la Regina avvelena l’avvenente rivale con una mela e nel quale si conclude tutto con il bacio salvifico del bel principe.