Tutto inizia dalle parole del commissario straordinari all’emergenza coronavirus Domenico Arcuri rilasciate al Fatto Quotidiano e riportate da AdnKronos:
“Pfizer ha assicurato che le prime diecimila dosi arriveranno un giorno prima del Vaccine Day europeo. Il carico sarà diviso per 21 e da Roma ripartiranno le dosi per venti presìdi regionali. I viaggi dalla capitale saranno gestiti dalle forze armate. Nei successivi, a partire dal secondo del 30 gennaio, la Pfizer porterà le dosi nei trecento centri regionali”.
Letto ciò, il noto virologo Roberto Burioni ha tweettato:
Leggo che dopo le prime 10.000 dosi la successiva spedizione arriverà il 30 gennaio. Questo significa che dopo lo spot iniziale iniziamo a vaccinare a febbraio? Spero sia un errore di stampa. https://t.co/3duUasuMvd pic.twitter.com/mgWaYB6lL2
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) December 23, 2020
Per poi aggiungere la rettifica ricevuta telefonicamente dal commissario Arcuri in persona:
Ho appena ricevuto una telefonata dal Commissario Arcuri che mi ha rassicurato sul fatto che il primo lotto di vaccini arriverà il 30 dicembre e non il 30 gennaio. Ringrazio il Commissario per la cortesia. Falso allarme dunque, ma prepariamoci a non tollerare ritardi.
— Roberto Burioni (@RobertoBurioni) December 23, 2020
Staremo a vedere effettivamente quando arriverà il primo lotto di vaccini e quanto speditamente andrà la campagna delle vaccinazioni.
Buroni e le varianti virali, il post su Medicalfacts
Attraverso il suo blog Medicalfacts, intanto, Roberto Burioni ha parlato della mutazione del coronavirus che ha avuto una forte diffusione in terra britannica (e che ha fatto temere qualcuno circa l’efficacia del vaccino, che non dovrebbe comunqu essere inficiata).
Spiegandola così:
“I virus mutano, tutti, e in particolare quelli a Rna, tra i quali dobbiamo annoverare il nuovo coronavirus . Il fatto che il virus muti non significa che non sia possibile avere un vaccino efficace: mutano anche (peraltro più di Sars-CoV-2) morbillo, parotite, rosolia, tutti virus per i quali abbiamo un vaccino efficace. Il discorso sarebbe complicatissimo, ma vediamo di tenerlo il più semplice possibile. Detto che tutti i virus mutano, bisogna però capire una cosa fondamentale. Perché una variante, derivante dalla mutazione del virus, può emergere e diventare evidente com’è successo in Inghilterra?”.
“Per quanto riguarda la variante inglese, al momento non abbiamo certezze, ci sono elementi che portano a sospettare che ci troviamo almeno parzialmente nella terza di queste ipotesi (cioè che sia una variante più contagiosa, ndr). In ogni caso, è bene tenere presente che i virus possono mutare solo se si replicano. Esiste una maniera molto semplice e molto efficace per impedire la loro replicazione. Raggiungere l’immunità di gregge in modo che il virus non possa più circolare. Questo si può raggiungere non con il diffondersi dell’infezione, ma solo con la vaccinazione di una gran parte della popolazione con un vaccino efficace”.