Il cambiamento climatico dovuto all’innalzamento della temperatura terrestre potrebbe condurre a due futuri terribili.
Le previsioni degli esperti sugli effetti del cambiamento climatico sulla terra sono note già da circa 30 anni. L’emissione di gas nocivi assottiglia lo strato di ozono che ci protegge dalle radiazioni solari e causa un più rapido scioglimento dei ghiacci con conseguente innalzamento del livello degli oceani. Lo scioglimento dei ghiacciai porterebbe anche al prosciugamento delle fonti di acqua potabile (fiumi, torrenti e laghi), evento che non solo priverà le persone dell’acqua di cui hanno bisogno, ma anche al prosciugamento del suolo e alla morte della vegetazione e degli animali.
A queste conseguenze bisogna aggiungere l’arrivo di fenomeni climatici estremi come piogge torrenziali, mini uragani e raffiche di vento devastanti anche in zone solitamente salve da simili catastrofi ambientali (abbiamo visto qualche esempio simile anche in Italia). Secondo i modelli climatici, dunque, gli inverni saranno sempre meno freddi e carenti le precipitazioni. Significa che dovremo dire addio anche alla tipicità del Natale e alla possibilità di vedere le città o le montagne innevate?
Cambiamento climatico: desertificazione o nuova era glaciale?
Sebbene a livello globale le proiezioni climatiche inducano a pensare che entro la fine del secolo ci saranno inverni via via più caldi, a livello regionale potrebbe verificarsi l’esatto opposto. A parlare di questo fenomeno inverso al Daily Star è stato il professor Harrison dell’Università dell’Exeter, esperto in Cambiamento climatico e ambientale. Il docente ha spiegato che la Gran Bretagna in particolare, ma anche gran parte dell’Europa potrebbe vivere un periodo di grande freddo, una specie di mini-era glaciale che porterebbe inverni più freddi di quelli a cui siamo abituati.
A causare questa mini era glaciale sarebbe l’ingolfamento della corrente del Golfo, responsabile del movimento di milioni di metri cubici di acqua, nonché dello spostamento delle acque fredde dall’Artico fino alle regioni del Sud. La sua teoria si basa su quanto capitato in passato: l’indebolimento della corrente del Golfo portò all’era Glaciale di 10.000 anni fa e anche ad un periodo di forte freddo nel 1600 proprio in Gran Bretagna. Quel periodo venne chiamato appunto mini-era glaciale e fu caratterizzato dalla glaciazione del Tamigi e da imponenti nevicate.
A sostegno della sua teoria c’è inoltre il dato statistico evidenziato da alcuni scienziati nel 2018, quando si verificò l’indebolimento più consistente mai registrato della corrente del Golfo. Ovviamente si tratta di una teoria e non è detto che questo fenomeno si verifichi, ma se dovesse capitare il professor Harrison spiega: “La corrente del Golfo si è interrotta ed è ripartita in passato. Se dovesse interrompersi ci sarà molto più freddo, e ci sono un sacco di persone che dicono che durante il secolo s’indebolirà. In quel caso potremo diventare (la Gran Bretagna) una delle location più fredde al mondo”.