Scene di delirio ieri a palazzo Madama, dove la modifica del decreto sicurezza ha trasformato l’aula del Senato in una royal rumble. Cori da stadio, urla, fischietti e spintoni hanno fatto da cornice ad un’altra triste pagina della nostra storia parlamentare. Il testo, sul quale era stata posta la fiducia, è passato con 153 voti favorevoli, 2 contrari e 4 astenuti. Il centrodestra non ha preso parte al voto per protesta contro il provvedimento che di fatto cancella i decreti Salvini.
In compenso però i leghisti hanno partecipato attivamente alla ‘rissa tra colletti bianchi’. L’atmosfera, già calda dopo la decisione del Governo di mettere la fiducia, si è infuocata quando i senatori leghisti hanno esposto uno striscione con scritto ‘Immigrazione, obiettivo sbarchi zero’, in riferimento al programma elettorale del Movimento 5 stelle. E se dietro le quinte alcuni senatori tentavano di placare gli animi ci ha pensato Salvini con il suo intervento a far esplodere definitivamente la bagarre: “Gli unici a festeggiare oggi con questo decreto sono gli scafisti e i trafficanti di uomini, a loro state facendo un regalo…Capisco che ve ne strafottete della vita degli italiani, per voi lo stipendio è garantito, per i baristi alla fine del mese no. Pd e Movimento 5 Stelle siete vergognosi e indegni, pensate agli immigrati clandestini e non ai tanti italiani che sono in enorme difficoltà.”
I leghisti hanno invaso i corridoi dell’aula e nel parapiglia con i 5 stelle e i commessi parlamentari, ad avere la peggio sono stati i senatori Antonio De Poli, che ha riportato una sub-lussazione della spalla e un commesso ferito ad un ginocchio. Nonostante tutto questo, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese si è detta soddisfatta del voto che: “conferma la solidità e l’equilibrio dell’impianto del testo concordato al Viminale dalle forze di maggioranza la scorsa estate” sottolineando come il decreto “rimodula i delicati meccanismi dell’accoglienza e dell’integrazione, coniugando le garanzie per i richiedenti asilo e gli immigrati anche con un maggiore rigore contro i reati di devastazione nei centri di permanenza per i rimpatri. Il tutto con un’attenzione doverosa rivolta al rispetto degli obblighi internazionali assunti dal nostro Paese”.