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Esteri

Receptionist uccisa mentre era a lavoro: era irriconoscibile, sono servite le impronte per identificarla

Una ragazza di 27 anni che lavorava come receptionist è stata brutalmente uccisa da un uomo mentre si trovava a lavoro.

Molte volte i ragazzi più giovani si trovano costretti a lasciare le città in cui sono nati per trovare un lavoro o una strada che permetta loro di costruire un futuro più sicuro. Questo fenomeno è molto intenso in Italia, ma non è meno diffuso in Spagna, Paese in cui il tasso di occupazione giovanile non è lusinghiero così come nel nostro Paese. Una delle mete maggiormente ambite in questi anni è stata la Gran Bretagna, questo almeno finché non c’è stata la Brexit e sono state imposte una serie di limitazioni al numero di lavoratori stranieri permessi.

In Inghilterra, più precisamente a Bournemouth (nel Dorset), aveva trovato lavoro e casa la giovanissima Marta Vento, ragazza di 27 anni originaria di Valencia. Per la giovane non sarà stato semplice lasciare le calde coste della Spagna per la piovosa Bretagna, ma da qualche tempo aveva trovato casa ed un lavoro come receptionist al Bournemouth Travelodge. Probabilmente non il lavoro della vita, visto soprattutto il fatto che spesso si trovava a dover affrontare i turni notturni completamente da sola.

Receptionist uccisa mentre lavorava: uccisa con numerosi colpi di arma contundente

Per la povera Marta il turno lavorativo notturno come receptionist è stato fatale appena qualche giorno fa. La giovanissima ragazza andalusa si trovava da sola alla reception quando un uomo di 32 anni l’ha aggredita senza alcuna ragione con un arma contundente, colpendola ripetutamente in testa finché non è morta. A denunciare l’aggressione è stato lo stesso uomo, il quale, dopo averla brutalmente uccisa, si è consegnato alla polizia.

Una squadra di agenti e medici legali è stata mandata al motel per esaminare il corpo della ragazza. Il suo volto era completamente massacrato dalla violenza dei colpi e per effettuare il riconoscimento è stato necessario prelevarle le impronte digitali. L’uomo che si è costituito sta affrontando 28 giorni di cura ad un istituto di cura mentale, dopo i quali verrà deciso se continuare l’internamento o portarlo in carcere. Il processo si terrà l’anno prossimo, probabilmente verso il mese di maggio, dopo che la polizia avrà ultimato le indagini. Intanto il procuratore ha dato alla famiglia di Marta il permesso di prelevare la salma per celebrare i funerali.

F.S.

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