Il padre aveva assoldato un killer a pagamento per spezzare le dita del figlio, ma il sicario ha rivelato tutto. Dopo tre anni arriva l’esito giudiziario della vicenda accaduta a Torino
Duemilacinquecento euro: è questa la cifra che un padre ha pagato ad un sicario per far spezzare le mani al figlio, che di professione fa il chirurgo. Lo voleva distruggere in tutti i modi, polverizzare tutti gli ambiti della sua vita, da quello privato a quello professionale, privandolo di ciò che, in quanto chirurgo, è più che prezioso: le sue mani. Il motivo di questa terribile violenza lascia senza parole: quel “padre” di 75 anni voleva punire il figlio 43enne perché è omosessuale.
Per comprendere la gravità di questa storia bisogna fare un passo indietro e tornare nel 2017, quando il chirurgo, durante una vacanza in Costa Azzurra, venne paparazzato accanto ad un noto attore, e gli scatti di quell’estate finirono su varie riviste scandalistiche. La famiglia del medico sapeva che il figlio era omosessuale: un anno prima, infatti, aveva fatto coming out con i suoi parenti, a cui aveva voluto presentare il suo compagno. La notizia, inizialmente, viene presa bene da tutti, compreso il padre che in quella circostanza disse “peccato solo per i nipotini”. Ma le foto rese pubbliche ribaltano velocemente la situazione, innescando una spirale di violenza che sarebbe culminata nel peggiore dei modi.
Il 75enne, libero professionista in pensione, inizia a far pedinare il figlio: lo minaccia e assieme a lui minaccia il suo compagno, picchiato selvaggiamente da un uomo assoldato dal padre, finendo in ospedale. Ma il compagno del figlio non è l’unico ad essere picchiato: a subire violenze fisiche continue è anche la moglie del 75enne, rea di essersi schierata dalla parte del figlio. Alla fine la donna, dopo 42 anni di matrimonio, decide di separarsi da quell’uomo violento che stava rovinando la sua vita e quella di suo figlio. Si arriva poi ad aprile di quest’anno, quando il padre assolda per 2.500 euro un picchiatore di origine romena: “Mio figlio è un delinquente, spezzagli le dita”, gli ha detto. Il “sicario” inizia a pedinare il figlio e il compagno per circa due settimane, ma non emerge nulla che possa far associare il medico ad ambienti criminali: “Un giorno esco dallo studio e mi avvicina un tizio. Mi dice che mio padre l’ha pagato per spezzarmi le mani. Mi dice anche che non ha nessuna voglia di farlo, gli sono sembrato un bravo ragazzo e non vuole rovinarmi la vita”, anche se non vuole perdere quei soldi. E così il chirurgo e il romeno inscenano una violenza per fornire al padre le prove fotografiche che il suo perverso piano sia andato a buon fine. Ma non è finita qui: il padre aveva pagato quell’uomo anche per bucare le ruote delle auto nuove del figlio e della moglie. Il figlio non si capacita del perché il padre possa essere così violento nei suoi confronti, e continua a vivere nel terrore di poter essere aggredito o di poter perdere il suo compagno: “Per più di due anni ho vissuto sotto scorta. I miei amici mi venivano a prendere e mi riportavano a casa. Li tenevo costantemente aggiornati sui miei spostamenti. Avevo paura anche solo ad andare in giardino, perché temevo che qualcuno potesse saltare la recinzione. È vero, quell’uomo pagato per picchiarmi mi aveva avvisato, ma un altro avrebbe fatto lo stesso?“, ha raccontato il medico. Fu così che a maggio 2018 prese la decisione più difficile della sua vita: denunciare suo padre.
A distanza di anni, per fortuna, questa terribile vicenda ha un seppur minimo esito giudiziario: il 75enne ha patteggiato due anni di carcere per lesioni aggravate e stalking dinanzi al gup Ludovico Morello del tribunale di Torino.
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