Il fondatore di Fn Fiore ha espresso l’esigenza di “presentarsi alle elezioni con gente più preparata” per poter battere “la dittatura sanitaria”. I commenti non tardano ad arrivare
Dalle ceneri di Forza Nuova nasce come una fenice ‘Italia Libera’. Il Movimento di estrema destra, fondato a Roma nel 1997 e guidato da Roberto Fiore, ha deciso di allargare i suoi confini inglobando altre “realtà” per poter portare avanti l’obiettivo di “vincere la dittatura sanitaria”.
Gilet arancioni, no mask e Taormina
Roberto Fiore ha giustificato la scelta di sopprimere il Movimento con l’esigenza di presentarsi alle elezioni “con gente più preparata e proveniente da diversi fronti e schieramenti” formando “un’unica grande squadra insieme ai gilet arancioni e all’universo no-mask“. Al progetto politico si accoda anche l’avvocato Carlo Taormina, che dovrebbe ricoprire il ruolo di ministro della Giustizia in quello che è stato definito l’ipotetico “governo di Liberazione nazionale”. Nella loro squadra di governo gli ex forzisti e negazionisti immaginano il professor Pierfrancesco Belli alla Sanità, Nino Galloni all’Economia, Roberto Fiore agli Esteri, il blogger Gianluca Sciorilli all’Interno e l’ex ammiraglio Salvatore Cabras alla Difesa. A detta di Taormina ci sarebbero anche dei pentiti del cinque stelle e alcuni “comunisti” convinti.
Le reazioni non sono sono state particolarmente favorevoli: il giornalista Gad Lerner non ha infatti lesinato le sue critiche, definendo la nuova formazione politica “un grottesco travestimento di una forza per fortuna esigua ma con una chiarissima matrice nazi-fascista che, procedendo di fallimento in fallimento e non riscuotendo consenso elettorale, cerca di cavalcare nuove istanze provocate dalla sofferenza della pandemia”.