Il Dott. Gintsburg, microbiologo russo, mette in guardia sulle conseguenze del consumo di alcool dopo la vaccinazione
Ad un passo dalla diffusione del vaccino su scala globale, continuano gli studi sulle possibili interferenze di sostanze esterne con l’efficacia del farmaco anti covid. L’ultima novità arriva da un microbiologo russo, che mette in guardia sull’impatto del consumo di alcolici sull’efficacia del vaccino.
L’avvertimento arriva da Alexander Gintsburg, direttore del Centro nazionale di epidemiologia e microbiologia Gamaleya a Mosca, che ha dichiarato al New Scientist : “Raccomandiamo vivamente di astenersi dall’alcol per tre giorni dopo ogni iniezione” ha dichiarato l’esperto, che ha poi specificato “È importante capire che il consumo eccessivo di alcol può ridurre significativamente l’immunità e dunque ridurre l’efficacia della vaccinazione o addirittura renderla priva di significato”. Il consumo di alcool a ridosso della vaccinazione può quindi “sopprimere gli anticorpi” generati dal farmaco. Va specificato, soprattutto, che questo effetto collaterale non riguarda solo lo Sputnik V, il vaccino russo, ma per qualsiasi altro vaccino. Insomma, sarebbe più che raccomandabile, se non obbligatorio, evitare di bere dopo essersi vaccinati: l’unica quantità di alcolici tollerabile, come riferito dal microbiologo, può essere “un bicchiere di champagne”, e non di più.
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