L’uomo non è a rischio ma può essere portatore della RHDV-2 che sta colpendo centinaia di conigli nello Utah nord orientale. Si teme che la malattia possa sfuggire al controllo
Diversi casi di RHDV-2 nota anche come malattia emorragica virale del coniglio, sono stati confermati nelle popolazioni di conigli selvatici che vivono nella contea di Uintah, nello Utah nord-orientale, Stati Uniti. La scoperta dei primi casi è avvenuta in un allevamento privato di conigli domestici prima che la malattia venisse riscontrata anche nelle popolazioni di conigli selvatici, come confermato dallo Utah Division of Wildlife Resources. La patologia infetta solo i conigli, ma l’uomo e altri animali possono comunque “trasportare” il virus che può sopravvivere per mesi e si diffonde dalle carcasse dei conigli morti o attraverso cibo, acqua o qualsiasi altro materiale contaminato come urina e feci di conigli malati o ancora attraverso il contatto con le feci di predatori che hanno mangiato conigli infetti. La malattia è stata riscontrata tra Fort Duchesne e Lapoint nella contea di Uintah mentre in precedenza altri casi erano stati segnalati a San Juan, Wayne, Sanpete e Iron Counties.
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I sintomi nei conigli sono febbre, letargia, mancanza di appetito e difficoltà respiratorie con sanguinamento dalla bocca o dal naso prima della morte. Il virus provoca un’infiammazione del fegato che impedisce la coagulazione del sangue e il coniglio alla fine morirà per emorragia interna. Attualmente non esiste un trattamento per l’RHDV-2, ma un vaccino è in lavorazione in Europa. Alla popolazione è stato raccomandato, qualora vedessero conigli con segni del virus, di non toccarli ma limitarsi a scattare una foto, contattare l’ufficio DWR più vicino e segnalare la posizione. Si sta incoraggiando la popolazione a dare una mano affinchè il virus non infetti ulteriori conigli perchè controllare la malattia diventerebbe molto difficile.
Il vademecum per chi si trova davanti a un consiglio malato
Una guida è stata fornita ai cacciatori di conigli, che hanno maggiori probabilità di entrare in contatto con gli esemplari malati:
– Non raccogliere conigli che sembrano malati o letargici.
– Indossare guanti di gomma o di lattice usa e getta durante la manipolazione e la pulizia della selvaggina raccolta.
– Decontaminare stivali e altri attrezzi da campo con una soluzione di candeggina al 10%.
– Quando si pulisce la selvaggina raccolta, raccogliere i resti e smaltirli mettendoli nella spazzatura. (Prima di farlo, controlla le ordinanze locali riguardanti lo smaltimento delle carcasse di selvaggina.)
– Non gettare i resti dove potrebbero avere accesso altri conigli o spazzini.
– Quando hai finito di lavorare la selvaggina raccolta, lavati accuratamente le mani con sapone o disinfettante e disinfetta tutti i coltelli, le attrezzature e le superfici che sono venute a contatto con la selvaggina.
– Se è possibile un successivo contatto con conigli vivi, i cacciatori dovrebbero fare la doccia e cambiarsi gli indumenti subito dopo aver pulito la selvaggina raccolta.
– Non mangiare, bere o fumare durante la manipolazione degli animali raccolti.
– Tutta la selvaggina raccolta deve essere ben cotta a una temperatura interna di 165 gradi.
– Se noti uno scolorimento o emorragie sugli organi interni dopo la raccolta del coniglio, o se vedi qualcosa che potrebbe sembrare anormale o motivo di preoccupazione, contatta l’ufficio DWR locale.