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Coronavirus, Remuzzi e l’efficacia degli antinfiammatori: “Iniziare la cura ai primi sintomi”

Giuseppe Remuzzi, direttore dell’Istituto Farmacologico Mario Negri, ha parlato dell’efficacia degli antinfiammatori per combattere il Covid-19.

Si tratta di una efficacia notata grazie all’esperienza diretta e quanto suggerito non può essere ritenuto un protocollo scientifico ma è comunque utile conoscere l’importanza del curarsi già alla comparsa dei primi sintomi.

Perché, come sottolinea il dottor Remuzzi:

“Si ha una prima fase asintomatica che dura da tre a cinque giorni. La quantità di virus in corpo in quel momento è già alta, e lo è molto di più nei giorni successivi, proprio quando cominciano i primi sintomi; per questo il contagio si propaga rapidamente. La peculiarità del nostro approccio è iniziare la cura ai primi sintomi, senza aspettare il risultato del tampone“, sono le parole riportate da ‘Il Giornale’

I sintomi più comuni sono tosse, febbre, affaticamento e spossatezza – ed in caso si presentino:

Suggeriamo di assumere nimesulide o celecoxib, per via orale, se non ci sono controindicazioni, per un massimo di dieci giorni. Nimesulide e celecoxib sono inibitori della ciclossigenasi 2 e ci sono molti dati, riassunti in un lavoro pubblicato sul Journal of Infectious Diseases, che dimostrano che questi farmaci inibiscono quella che gli immunologi chiamano “tempesta citochinica” e limitano la fibrosi interstiziale dei polmoni. Per quanto riguarda le dosi e il periodo di somministrazione però, è il medico di famiglia che deve decidere. Può ispirarsi, se vuole, al nostro lavoro appena pubblicato su Clinical and Clinical Investigations. Lì c’è tutto: dosi, tempi di somministrazione, controindicazioni”.

Il documento è stato redatto da medici dell’Istituto Mario Negri e dell’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo (Giuseppe Remuzzi, Norberto Perico, Monica Cortinovis e il professor Fredy Suter) e spiega come curare il coronavirusa casa prima dell’esito del tampone.

Se n’è parlato già un paio di settimane fa ma il tema è tornato in auge dopo essere stato riproposto da Libero.

Rimane comunque fondamentale sentire il medico di famiglia:

Gli antinfiammatori sono farmaci da maneggiare con attenzione. In certi casi, per fortuna rari, possono avere effetti negativi. Insomma, cura a casa non significa affatto cura fai da te. Su questo vorrei essere molto, molto chiaro, perciò in questa prima fase sarebbe molto importante che il medico vedesse il paziente a casa almeno una volta, poi potrebbe essere sufficiente sentirsi al telefono, molto meglio se tramite videochiamate”

Redazione PI

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