Ha avuto il covid, è stata ricoverata con una polmonite bilaterale ed è guarita.
Suo fratello, viceversa, non ce l’ha fatta e sui social ha condiviso il suo comprensibile strazio.
Parliamo di Iva Zanicchi, cantante emiliana che ha conosciuto sulla propria pelle (sui propri polmoni) ciò che il coronavirus può fare.
Intervistata da Verissimo, aveva raccontato quindi in merito a quanto accadutole:
“Tutto è cominciato il 5 novembre. Ho sentito dei dolori strani a mani e arti e il giorno dopo sono peggiorati. Avevo poche linee di febbre, ma avevo già capito, era il Coronavirus. Pensavo di poterlo evitare, stupidamente, perché sono sempre stata attenta. Non è stato un raduno di famiglia, ma il nipotino di mia sorella ha fatto la cresima. Finito il tutto sono venuti a casa, dopo due giorni eravamo contagiati. Penso sia stato quell’evento a scatenare tutto, ma non accuso nessuno. La causa non è importante. Inizialmente pensavo di poterlo curare a casa, poi Alessandro delle Iene mi ha consigliato di fare degli accertamenti. Me li ha presi lui, e devo ringraziarlo. Mi hanno diagnosticato la polmonite bilaterale. Ho pianto, ho avuto la sensazione che non sarei più uscita, ma è durata solo un attimo”.
Ma, ospite di un sempre sobrio Mario Giordano a Fuori dal coro, Iva Zanicchi s’è espressa contro le misure governative che non prevedono la possibilità di celebrare il Natale con i propri cari, proprio per evitare ulteriori contagi.
Covid, decreti e Natale senza i tuoi
Ci stiamo riducendo ad essere delle amebe?#Fuoridalcoro pic.twitter.com/fYT6HarNIS
— Fuori dal coro (@fuoridalcorotv) December 8, 2020
Iva Zanicchi, in tal senso, ha dichiarato: “E’ vero che il Natale deve essere una festa religiosa, ma proprio per questo anche per chi crede è importantissimo avere gli affetti più cari vicino, ma non lo capite?”
Nonostante le proprie sofferenze (anche psicologiche, ricordiamo tutti i video disperati dall’Ospedale) e la perdita di un fratello cui era legatissima, la Zanicchi sottoscrive posizioni quantomeno critiche.
In tal senso, ci sentiamo di riportare le parole del collega Gian Luigi Rocco – che a causa del covid ha perso il padre:
“Mio padre non c’è più, ma là fuori ci sono ancora persone che si lamentano perché Natale lo faranno da soli. Perché non possono andare al ristorante, perché non possono inforcare gli sci, perché è tutta una truffa, una dittatura sanitaria orchestrata, tra l’altro, non si sa bene da chi. Bene, pensate che nel 2021 tornerete a fare tutte queste cose con i vostri cari. Mio padre non potrà più. Noi non potremo più”.
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