Il carismatico frontman dei The Doors oggi avrebbe compiuto 77 anni. Ricordiamolo con alcuni dei suoi iconici pezzi
Figura carismatica, controversa e piena di fascino e talento, Jim Morrison continua a distanza di anni a far parlare di sé, ammaliando ancora le attuali generazioni con la sua musica. Attore e poeta oltre che cantante, Morrison riuscì ad imporsi al pubblico giovanile con una vocalità drammatica e una presenza scenica votata all’eccessività.
Il suo modo di stare sul palco e la sua passione per i rettili gli valsero il soprannome di Re Lucertola: ricordiamolo con alcuni dei suoi pezzi storici e indimenticabili attraverso i quali segnò per sempre la storia della musica.
1. Riders on the Storm
Pubblicato nel giugno del 1971, Riders on the Storm è in assoluto uno dei pezzi più famosi dei The Doors. Il fortunato singolo nacque in sala registrazione quando Morrison, improvvisando, si mise a cantare una vecchia canzone chiama Ghost Riders in the Sky, e da lì fu storia. Il brano nel 2009 venne inserito nella Grammy Hall of Fame nella categoria “Brani Rock”.
2. People are strange
Pubblicata l’11 settembre 1967, People are strange venne scritta da Jim Morrison assieme al chitarrista Robby Krieger in un momento topico: Morrison, che si trovava in una brutta situazione psicologica, si recò a casa di Krieger palesemente depresso, e fu lì che l’amico e collega gli suggerì di andare insieme a fare una camminata per raggiungere il Laurel Canyon. Morrison, al ritorno dalla passeggiata, era in uno stato di euforia e aveva pronto il testo della canzone, destinata ad avere un successo incredibile.
3. Light My Fire
Pubblicata nel 1967, Light My Fire si attesta come uno degli esempi più brillanti, e all’epoca senza precedenti, di Rock psichedelico intriso di Jazz Fusion. La sua particolarità gli fece guadagnare la collocazione alla posizione 35 della classifica delle 500 migliori canzoni secondo la rivista Rolling Stone, e settima nella classifica Canzoni del secolo.
4. Touch Me
Scritta dal chitarrista Krieger, il 45 giri di Touch Me scalò le vette delle classifiche nel 1969, piazzandosi terza.
5. Love me two times
Pubblicata nel novembre 1967, la canzone racconta l‘ultimo giorno di un soldato assieme alla sua fidanzata prima di partire per la guerra in Vietnam. Venne molto apprezzata dal gruppo degli Aerosmith che eseguirono una cover del singolo.
6. Roadhouse Blues
Finiamo con questo meraviglioso pezzo dalle sonorità blues-boogie, che Robby Krieger racconta così: “Questa canzone parla di qualcosa che avete visto tutti almeno una volta: una vecchia locanda. Siamo nel Sud, o nel Midwest, o forse sulla strada per Bakersfield, e stiamo guidando una Chevy del ’57 verso una vecchia locanda. Ci siete? È l’una di notte e non andiamo troppo forte, ma nemmeno troppo piano. Abbiamo una cassa di birra nel bagagliaio e un po’ di canne, ascoltiamo la radio e guidiamo verso la locanda attraverso la natura. Capito?”.