Festività e veglioni: le prime idee (da non seguire) per aggirare i divieti imposti dal DPCM
A seguito del nuovo DPCM, quest’anno i festeggiamenti saranno veramente limitati. Festeggiare così come da sempre intendiamo tutti, sarà veramente inusuale e diverso.
Come in ogni circostanza, non mancano tuttavia i più astuti e furbi, che stanno già pensando a come aggirare le limitazioni in atto, così da non rinunciare a festeggiare il tanto atteso capodanno e le tante attese festività natalizie, ormai sempre più occasioni irrinunciabile per molti.
Come ben reso noto, non sarà possibile spostarsi nel giorno di Capodanno neanche da un comune all’altro, al fine di evitare così possibili assembramenti, causati da feste e festini che la vigilia di capodanno sono ormai un rito e una consuetudine abituale, soprattutto tra i giovani.
Cosa si fa quindi, si rinuncia a festeggiare il tanto atteso capodanno e le altre festività in arrivo? Certamente no, o meglio non la pensano così gli irriducibili del veglione, che stanno già pensando a come sfruttare i buchi del nuovo DPCM, per cercare di aggirare i divieti e non rinunciare a festeggiamenti insieme ad amici e parenti.
E se non è possibile quindi spostarsi, viaggiare o alloggiare in un hotel, dove le cene sono consentite solamente in camera, la soluzione sembrerebbe quella di affittare ville o un appartamenti, in cui portando tutto il necessario, dallo spumante al cotechino, è possibile riunirsi e fare festa tranquillamente e serenamente con chi si vuole e fino a quando si vuole..
Il Messaggero racconta come pacchetti speciali per Natale e Capodanno, presenti nei maggiori siti booking specializzati, quali: Subito.it, Air B&B, Booking, ecc., stiano letteralmente già andando a ruba, complice anche la possibilità di cancellazione fino alle ore 12:00 del 31 dicembre stesso, con un rimborso pari al 50 per cento della cifra spesa.
Visto il periodo di magra che ha investito tutti coloro che lavorano in questo settore, da nord a sud, alla fine sembrerebbe che anche i più riluttanti siano propensi ad adottare questo genere di soluzione, davanti ad un possibile guadagno, che potrebbe fruttare dai 1500 ai 3600 euro per soli due o tre notti. Che si tratti dunque di dimore storiche, appartamenti o villette indipendenti in riva al mare, sembra che la parola “rinuncia” sia essere ben lontana da coloro che non intendono cedere e rassegnarsi ai festeggiamenti.
La stessa formula sembrerebbe valida anche per il Natale, basterebbe semplicemente prenotare un biglietto treno o aereo, prima del 21 dicembre, data in cui non entrerebbe in vigore il divieto di spostamento tra le regioni. Un fenomeno tuttavia, non ancora del tutto sfuggito di mano, così come racconta Repubblica, poiché molte regioni stanno aspettando di diventare gialle, così da essere più libere e non avere restrizioni proibitive negli spostamenti.
Quello che è evidente tuttavia è che nell’ultima settimana, l’indice di prenotazione per voli aerei che va dal 14 al 20 dicembre, è aumentata del 50%, situazione non ancora verificatasi sul circuito Trenitalia, che attende comunque un picco delle prenotazioni a breve.
Quello che rincuora è che sicuramente ci si troverà lontani dalla situazione che si è creata a Marzo di quest’anno, quando si è verificato un vero e proprio assalto, a tutti i mezzi di trasporto, pur di ritornare nelle regioni di appartenenza per trascorrere il periodo di quarantena.
Ad aiutare il crearsi di spiacevoli situazioni, troviamo due motivazioni alla base, uno è dato sicuramente dalla capienza limitata delle persone che possono occupare i mezzi di trasporto e quindi, i posti prenotatili, due, c’è sicuramente una maggiore consapevolezza da parte di tutti i vettori coinvolti, a sostenere in maniera più consapevole e responsabile l’aumento delle richieste di prenotazione, viste inoltre le rigide e attuali regole da seguire.
La compagnia Italo per esempio, ha potenziato con quattro nuovi treni la tratta Napoli-Milano e Torino, su Trenitalia, le tratte Milano-Bari di sabato 19, hanno già raggiunto quasi tutti la capienza massima e quindi non è più possibile usufruirne. Insomma solo alcune combinazioni di tratte sono quindi rimaste disponibili.
Quello che rimane da chiedersi è dunque, se queste restrizioni e queste limitazioni rappresentino davvero un ostacolo e una giusta soluzione per milioni di italiani già provati e stanchi ormai da tempo, che consapevoli di sbagliare, sembrano comunque pronti a tutto, pur di non rinunciare alle vecchie abitudini di una vita.
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