Intervistato dalla Gruber a Otto e mezzo, il premier fa il punto sul piano anti covid e sull’orientamento del governo rispetto alle festività natalizie
A distanza di alcuni mesi Giuseppe Conte torna nello studio della trasmissione televisiva su La7 ‘Otto e mezzo’, condotta da Lilli Gruber, per rispondere alle domande più impellenti che riguardano la pandemia e l’orientamento del governo sulle decisioni in merito a scuola e festività natalizie. Visibilmente provato fisicamente, il premier ha fatto il punto sull’agenda governativa e su quali saranno i primi passi da fare.
Il natale che ci aspetta
La speranza che accomuna tutti, in questo momento, è quella che l’indice Rt ritorni ad essere pari ad 1, ma attenzione: non sarà sufficiente per fare un tana libera tutti.
Spostamento fra regioni
Su questo punto il presidente del Consiglio è estremamente prudenziale: quello che bisogna scongiurare, infatti, è il rischio di “ripetere il Ferragosto e non ce lo possiamo permettere: consentire tutte occasioni di socialità tipiche del periodo natalizio non è possibile”, ha detto in modo perentorio Conte che tuttavia non esclude l’ipotesi di uno spostamento fra regioni: “Sullo spostamento tra Regioni a Natale ci stiamo lavorando, ma se continuiamo così a fine mese non avremo più zone rosse”. Il premier, dunque, si auspica che con le nuove misure restrittive in vigore si possa approdare ad un obiettivo di sole zone ‘arancioni’ e ‘gialle’, ma non si sbilancia nel promettere un’apertura dei confini regionali.
Vacanze sulla neve?
Fermezza, invece, sull’impossibilità di fare le vacanze di natale sulla neve, uno degli aspetti che hanno destato maggiori polemiche in questi giorni: “Tutto ciò che ruota attorno alle vacanze sulla neve è difficilmente controllabile. Stiamo lavorando con Macron e Merkel per avere un coordinamento europeo. Siamo tutti consapevoli che non possiamo concederci vacanze indiscriminate sulla neve. Non possiamo avere vacanze sulla neve, avremmo la terza ondata”, ha detto Conte, le cui dichiarazioni sembrano non essere condivise dall’altro ospite della serata, il giornalista Alessandro Sallusti.
L’ipotesi negozi aperti
Maggiore disponibilità dell’esecutivo, invece, sull‘apertura straordinaria dei negozi nel periodo natalizio, per permettere alle attività di avere respiro e di salvare le proprie casse, allungando magari gli orari di apertura: “L’indirizzo del Governo è contenere le occasioni di socialità ma consentire la tradizione a noi cara dello scambio di doni. Cercheremo di dilatare l’orario dei negozi, vogliamo far correre l’economia nel rispetto dei protocolli ed evitando gli assembramenti“.
E il cenone?
La Gruber durante la puntata pone a Conte la questione cenone: quante persone massimo potranno esserci in casa e, soprattutto, il cenone tipico di natale si potrà fare? Alla domanda il presidente del Consiglio risponde che quella di sei persone è una raccomandazione, non un obbligo: “uno Stato libero e democratico non può entrare nelle case e dire quante persone siedono a tavolo. Ci saranno limitazioni alle occasioni di socialità in generale”.
Scuole aperte prima di Natale e vaccino
Altri due aspetti fondamentali toccati durante l’intervista sono stati quello dell‘imminente (si spera) vaccino e della scuola: quest’ultima, contagi permettendo, dovrà essere riaperta prima delle vacanze di Natale: “stiamo lavorando per questo”, ha assicurato il premier, che ha poi fatto il punto sul vaccino: “Non c’è un orientamento per l’obbligo, ma lo raccomandiamo” ha spiegato “L’obbligo è una scelta forte. Io lo farò senz’altro perché quando sarà ammesso sarà sicuro e testato”, ha detto, assicurando che per gennaio le prime dosi saranno disponibili in primis per le categorie più vulnerabili ed esposte.