In barba alla retorica che ne usciremo migliori e andrà tutto bene, J-Ax – nel corso del suo collegamento in diretta durante Sorrisi Live, “spin off” di Focus Live, il festival della divulgazione scientifica di Focus ospitato in questi giorni al Museo Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano – ha dato la sua interpretazione di come saremo al termine della pandemia:
“Come saremo dopo la pandemia? Purtroppo ho una visione un po’ cinica adesso. Saremo solo un po’ più amplificati: chi era empatico prima sarà più empatico, chi era ansioso prima sarà molto ansioso. Ma soprattutto, chi era stronzo prima, sarà centomila volte più stronzo”.
J-Ax ha quindi proseguito, nella sua lettura amara:
“Abbiamo visto e vediamo tuttora gente che parla di ambulanze che viaggiano vuote, che sta sputando continuamente sui morti che ci sono stati, sulle famiglie che hanno avuto un lutto. Non rispettano neanche la vita altrui oltre che la propria, perché assumono comportamenti che danneggiano chi rispetta le regole”.
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La frecciata finale è per la sua città, Milano, e soprattutto per i milanesi adottivi – pronti ad abbandonare la città al primo momento di difficoltà:
“Questo virus ha reso chiare le cose: ha tirato fuori quello che veramente siamo, ha mostrato l’Italia per quella che veramente è. Milano, per esempio, era un fiore all’occhiello e ogni volta che sentivo parlare di questa Milano che dava l’esempio io, che ci sono nato e cresciuto pensavo: ‘ci sarebbero tantissime cose da dire che non vanno di Milano e dello stereotipo che si vuole portare avanti’.E abbiamo visto chi ci gestisce e come la Milano così attiva in realtà si sia poi buttata in apericene del tutto evitabili appena finito il primo lockdown. Abbiamo visto cos’è veramente Milano, com’è gestita la tanto invidiata Lombardia. Ma soprattutto quanto è amata Milano da chi è stato accolto ma poi non ci impiega neanche tre secondi ad andarsene e a lasciare Milano al suo destino. Abbiamo visto veramente quello che siamo”.
Ricordiamo come J-Ax si sia impegnato in prima persona (assieme a decine di altri artisti) con la raccolta fondi per i lavoratori dello spettacolo, particolarmente colpiti dalla crisi legata al covid: